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venerdì 23 settembre 2011

In Veneto ora i soccorsi alpini si pagano. Per i veneti c’è lo sconto.

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Questo è un argomento a cui tengo molto. Ora in Veneto si pagherà il soccorso alpino in montagna e devo dire che era ora perchè sono stufo  di vedere gente che se ne và in montagna come se stesse passeggiando in via Mazzini (per i non veronesi, via centrale, chic, di Verona). Negli anni ho visto le peggio cose: gente in ferrata senza sicurezza, gente con sandali o infradito in sentieri esposti, senza zaino, cambio, kit di pronto soccorso. Ma la cosa che più mi fà girare i marroni è che molti non sanno dove si trovano e oramai è un classico che ad ogni uscita qualcuno mi chiede la strada per tale rifugio o tale cima. Ho una bella collezione di carte digitali + le cartacee Tabacco, Kompass, CAI etc. Non dico che si debba essere maniaci come scrivente ma come si fà a non stamparsi (se non vuoi proprio comprarla) la mappa dell'itinerario? Mah.... Anche un paio di settimane fà una coppia mi ha chiesto il sentiero per Passo Plische e la strada per il Rifugio Scalorbi, noi eravamo a Passo Tre Croci. Se da Passo Tre Croci non sai come arrivare a Scarorbi via Plische allora vuol dire che stai facendo l'Hansel (o Gretel) della situazione ossia non ti sei degnato nemmeno di vedere l'itinerario prima di partire. Rife il trekking in montagna occorre dire che l'incidente è sempre dietro l'angolo (che tu sia preparato no) ma qualcuno se le va proprio a cercare. Senza contare che ci sono soccoritori che ci lasciano ogni anno la vita per salvare gli altri, la maggior parte imprudenti. Tanto per capirci mettiamoci dentro gli idioti  che fanno sci  e snowboard fuori pista là dove non è consentito per motivi di sicurezza.  Crepassero solo loro è un conto ma talvolta ci lasciano le penne persone che non c'entrano nulla a causa delle loro ca**ate. Se qualcuno dovesse storcere il naso a queste parole tengo a precisare che ho fatto sia alpinismo che sci-alpinismo (non a livelli top ma pur sempre fatto) oltre ad aver fatto specifici corsi in montagna, quindi qualcosina la sò.



















E il conto rischia di essere salato:
"Se non sussiste l’urgenza, l’utente pagherà 150 euro l’ambulanza, 180 l’idroambulanza con infermiere e 100 l’intervento medico (come importo aggiuntivo). Cifre valide per italiani e stranieri. Il 20% di sconto ai veneti scatta per le due voci successive. Ovvero: soccorso e trasporto con elicottero, che richiede 90 euro al minuto di volo fino a un massimo di 7.500 euro; e l’intervento con sole squadre a terra, che prevede 200 euro per il diritto di chiamata di ciascun team (fino a tre operatori) e 50 per ogni ora aggiuntiva di lavoro oltre la prima, fino a un massimo di 1500 euro"



Inoltre:
"E i feriti? Pagano un ticket su importi a carico dell’Usl di appartenenza che restano di 200 euro per il diritto di chiamata di ogni squadra a terra e di 50 per ciascuna ora in più di operazioni dopo la prima, fino a un massimo di 500 euro. Per loro l’elicottero costa meno (25 euro a minuto di volo fino a un massimale di 500 euro), mentre l’intervento congiunto volo-terra prevede la somma dei relativi importi fino a un tetto di 700 euro. Le novità, oltre all’aggiornamento delle tariffe dopo dieci anni, sono tre: ci sono cifre differenziate per veneti e stranieri; pagano, sia pur solo un ticket, anche i soggetti feriti durante attività ricreative ad alto rischio; queste ultime vengono elencate dalla Regione, per consentire un’interpretazione omogenea. Si tratta di alpinismo con scalate di roccia o accesso ai ghiacciai; scialpinismo; arrampicata libera; speleologia; parapendio e deltaplano, anche a motore; salti dal trampolino con sci o idrosci; sci acrobatico; rafting; mountain-bike in ambiente impervio; utilizzo a scopo ricreativo di veicoli a motore fuori strada in ambiente impervio. 

L'interessante articolo sull'argomento lo potete leggere QUI



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