PREMESSA
L'escursione "Tzoa" sarebbe dovuto essere un raid con alcune varianti che l'avrebbero allungata. Per x motivi mi sono trovato costretto ad accorciarlo ad una escursione che ha mantenuto il nome originario ("due" in Cimbro) e la durezza oltre che alla spettacolarità dei tratti e dei panorami. "Ricamo" un anello che parte e rientra da San Giorgio e non prevede il pernotto (tenda o rifugio) in quanto a differenza del raid saremmo partiti da S.Giorgio all'alba o quasi e questo ci avrebbe fatto risparmiare tempo prezioso. Nel raid originario sarei partito da Verona con Bus&Bike e fatto rientro il giorno dopo direttamente in città con la mtb. Se la difficoltà di avere compagni di avventura per i raid è amplificata dalla necessità di passare 48h almeno in mtb ecco che un'escursione, seppure lunga e difficile, permette di avere bikers interessati. Poichè sono un "malmostoso" su certe cose, ecco che ho detto di no ad alcuni bikers e ho preferito fare la presente escursione in compagnia dell'amico di team Alessandro, che ringrazio sin d'ora per la compagnia.
IL RACCONTO
Alle 0545 Alessandro è a Verona, sotto casa mia. Non sono ancora le 0600 e stiamo partendo in direzione San Giorgio. Alle 0705 stiamo pedalando. Fa già caldo con temperature incredibili a S.Giorgio ma saliranno di molto più tardi.
Arriviamo nei pressi di Castelberto e deviamo per un tratto della Lessinia Bike e poi prendiamo per sentieri in direzione Ala, prima su un bel single track nel bosco e poi su strada forestale.
Da Ala prendiamo in direzione Ronchi e dopo 6 km prendiamo la strada bianca in direzione Passo Buole.
Sta per iniziare la vera difficoltà di giornata, ovvero una salita che regalerà oltre 2000 mt di dislivello e che sarà resa ancora più dura da temperature torride.
Sta per iniziare la vera difficoltà di giornata, ovvero una salita che regalerà oltre 2000 mt di dislivello e che sarà resa ancora più dura da temperature torride.
Il terreno per lunghi tratti è poco scorrevole per via dei sassi smossi e dopo alcuni km mi trovo costretto a sgonfiare le ruote per aumentare l'aderenza. Partendo dai 200 e x metri di Ala facciamo la risalita con un afa devastante. Abbiamo riempito borracce e camelbak ad Ala e sappiamo che non troveremo acqua fino al Rifugio Fraccaroli. Fino all'incrocio con il sentiero per Passo Buole ed il Rifugio Fraccaroli, da un certo punto in poi, soffro, un po tutto direi: la salita, il terreno, il caldo, non riesco a prendere il ritmo. Stringo i denti, mi gestisco e vado avanti.
Prendiamo quindi per il Fraccaroli via Capanna Sinel e da quel momento in poi l'escursione si fa veramente impegnativa, sopratutto a livello fisico in ragione di tratti a spinta e spallati e di un caldo che ci fa sudare in maniera continua e ci obbliga a bere, sopratutto Alessandro, che beve notoriamente più di me (gli ho dato il camelbak da 2 lt mentre io ho quello da 1 lit, ha due borracce da 500 ed io una da 750) mentre io mi contraddistinguo per sudare come mio solito in maniera copiosa. Il paesaggio è bellissimo, siamo sul lato nord della Valle dei Ronchi, dal lato opposto in lontananza si vede il Monte Tomba e Castelberto. La temperatura continua a rimanere alta nonostante si continui a salire e la strada fino a Capanna Sinel è lunghissima. A Capanna Sinel, Ale finisce l'acqua, gli dò una paio di sorsi della mia borraccia ma ne ho oramai poche dita.
Il Rifugio Fraccaroli non è lontano, nemmeno vicinissimo, ma fortunatamente ora l'aria è più fresca (*azzo ci stiamo avvicinando ai 2000 mt!) e quando soffia un pò di vento è una sensazione bellissima.
Arriviamo sotto il Fraccaroli con il miraggio di coca e, il tempo di sistemare le mtb, le ordiniamo con alcune fette di torta. Ci riprendiamo e quindi scendiamo in direzione Rifugio Scalorbi rimanendo praticamente sempre in sella grazie alla quasi assenza di escursionisti (anche al Fraccaroli pochissima gente).
Da lì strada forestale fino ad incrociare il 287 (in sostituzione del tratto Passo Pertica - Passo Malera, scelta promossa) e quindi ci spalliamo la mtb fino a Passo Malera dove finiscono le (tantissime!) difficoltà di giornata.
Si pedala fino a San Giorgio dove finisce un'escursione tanto affascinante quanto faticosissima.
Alla fine sono 61 km e 2764 mt di dislivello, numeri che raccontano ben poco di una giornata durissima e passata in montagna... ma baciata da un sole tropicale!
La soddisfazione maggiore che genera questa uscita deriva dal fatto di aver raggiunto la Lessinia provenendo da nord ed evitando la tanto inflazionata via di avvicinamento da sud. Tratti durissimi e spallati ma panorami bellissimi e sconosciuti in ragione della propria posizione differente rispetto all'usuale. Peccato che l'assenza di acqua da Ala in poi abbia ulteriormente indurito la salita quindi consiglio di fare un'escursione del genere in primavera o inizio autunno compatibilmente con la condizione del meteo e del terreno in quota. Ora mi proietto alla definizione dei dettagli relativi al prossimo raid che avrà luogo (spero) l'ultimo fine settimana di agosto.
Alla prossima!
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