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sabato 16 maggio 2015

"Lessinia Spring V" mtb hike returns 87 km x 2509 mt+ (16/5, 2015)

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Impegnativa uscita mtb in solitaria, per la 5^ escursione della primavera in Lessinia, lungo alcuni tratti non battuti da tempo. 
Ale assente in quanto ultimamente facciamo fatica a trovare l'incastro dei nostri rispettivi impegni, anche se ciò non ci impedisce ovviamente di pedalare per conto nostro e fare quello che ci piace ovvero giri lunghi e possibilmente impegnativi, sopratutto in termini di dislivello positivo.
Alle 0800 circa parto con più o meno in testa il giro da fare e con la salita clou di giornata ovvero le Gosse dette anche l'Inferno di Pietra da qualche anno.
Parto in direzione est e lascio Verona per prendere prima la Pissarotta e poi la deviazione per Paravanto.
Arrivo a San Rocco e poco dopo devio in direzione delle Contrade Spilicchi e a seguire Menotti 
dove prendo lo sterrato che in salita mi porta prima verso Tezze e poi ad agganciare il bitume che in discesa mi porta qualche km a nord di Selva di Progno.
Pochi km di bitume e vado a riagganciare lo sterrato che corre parallelo alla SP 

che con diversi mangia e bevi mi conduce a Giazza.

Paesaggio bucolico a tratti, buona la temperatura, viene quasi voglia di buttarsi nel progno.

A Giazza sosta panozzo e coca e poi si riparte per affrontare il Moloch di giornata.
La Salita delle Gosse o la odi...o la odi. 
La scelta è questa, prendere o lasciare.
In soldoni 5 km e 600 mt di ascesa...
Avendola fatta sia con la 29 che con la 26 so che c'è differenza e la mia 26 full oggi pagherà lo scotto.

Ho poggiato il piede a terra un paio di volte - su qualche sequenza di scalini dove ne ho approfittato per fare qualche foto - ma alla fine l'ho svangata via bene anche se con sofferenza.

La soddisfazione di arrivare al gpm è sempre bella... anche se arrivi divelto.
In realtà la salita spiana - anzi la pendenza diminuisce - dopo il ponte in pietra ma la salita vera finisce in cima. Comunque ho fatto sosta barretta presso lo spiazzo dove c'era il ristoro della Legend Extreme poi ho proseguito.

Arrivato al gpm proseguo per i Parpari, dove prendo un'altra coca in quanto ne avevo bisogno, la salita mi aveva prosciugato.
Dai Parpari prendo il sentiero - prima visibile poi lo devi conoscere - che porta al fondo del Vajo Squaranto.

Parte finale molto rovinata, pare il fondo di un torrente.
Al fondo vajo mi fermo per decidere se arrivare al Grietz via Contrada Brutti o via Val Marisa.

Decido per la Val Marisa e poco dopo mi accorgo di aver fatto una cazzata.
Tra l'incrocio di sentieri e l'inizio della Val Marisa, ecco che il sentiero del fondo vajo è praticamente stato divorato dalle piogge invernali ed è diventato il fondo di un torrente di montagna.
Grossi massi,  rami caduti.

Rimango in sella per buona parte ma nel punto in foto metto il piede a terra per qualche decina di metri.
Poi il sentiero riappare e mi dirigo verso l'impegnativa salita della Val Marisa.
Non finisce mai questa salita...
Passo sotto il ponte e riaggancio lo sterrato proveniente da Contrada Brutti.
Arrivo al Grietz, guardo l'orologio e quindi giù verso Bosco e Cerro dove prendo direzione Monte Santa Viola, Gualiva e Piccolo Stelvio in discesa..
Aggancio la ciclabile sterrata della Valpantena e arrivo a Verona 

dove chiudo con 87 km e 2509 mt+.

Il cardio di giornata con bpm medio di 141 e max di 178 (sulle Gosse)

See ya!

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