Uscita bdc di spessore quella odierna, che mi vede al mattino pedalare, per iniziare, da Verona a Fosse via Grezzana, Lugo e Bellori. Tratto scelto, seppure in salita, per evitare la Valdadige ed il suo traffico oltre che il caldo. Salgo di 50x28 per salvare la gamba in previsione successivo obiettivo di giornata e all'altezza del sentiero del Ponte di Veja, dove c'è il tratto duro, metto da parte l'orgoglio e metto la corona del 34 per qualche centinaio di metri, della serie... meglio conservarsi per dopo. Una volta arrivato a Fosse giù in discesa fino in Valdadige e quindi attraverso il ponte e mi dirigo verso Avio. Sosta coca e pasta e via verso la dura e lunga salita di giornata, l'obiettivo dell'uscita ossia la Avio - Rifugio Graziani. Se non l'avete mai fatta...fatela. Circa 21 km e 1500 mt di dislivello con alcuni tratti cattivi. A metà strada tra un Verona - Castagnè ed una Peri - Fosse ma con l'aggravante della lunghezza. Il caldo ad Avio è insopportabile e non vedo l'ora di cominciare a salire per trovare il fresco.
Tanto per non sbagliare infilo subito il 34x25 che, alternato col 28 in alcuni tratti, mi porterà fino al rifugio. Giro di pedale regolare, agile con bpm attorno ai 155 che mi accompagnano senza problemi fino all'incrocio con Madonna della Neve (60° km) dove ho una leggera crisi. Ma mi conosco bene e quindi so che devo lottare, soffro per qualche rampa (tra l'altro coincide con le rampe al 12%) e poi riprendo il mio ritmo. Supero un gruppo di crucchi, in mtb, saluto, non rispondono. Arrivo alla fontana, riempio la borraccia, arrivano i crucchi, mi chiedono qualcosa, non li cago, vaffanculo il "politically correct"... quante volte mi è successo in Alto Adige di chiedere qualcosa e che mi rispondessero in tedesco...sapete che vi dico, me ne fotto e quindi faccio finta di niente e proseguo. Sono una merda? No, la parola esatta è "malmostoso", come mi dice talvolta un amico biker scaligero. E' dialetto veronese ma esiste anche nella versione lombarda (il cui significato è più negativo però). Cosa vuol dire? Cercatelo su internet, se volete.... come detto... a volte sono...malmostoso.
Comunque, non divaghiamo. Sopra i 1000 mt la temperatura è più gradevole ma c'è da spingere ancora, sono quasi 1500 mt di dislivello quindi non sono ancora arrivato. Di tanto in tanto mangiucchio qualcosa e bevo, ma salgo bene, regolare, con bpm che sanno di cuore allenato allo sforzo, Questa è una salita che mi da soddisfazione, devi salire regolare, col rapporto giusto, senza strappi, senza fuori giri. Il Gpm non arriva mai...1100 mt, 1200 mt, 1300 mt...Comunque arrivo alla galleria, so dove si trova il rifugio ma non lo vedo ancora. Ai 1400 mt oramai manca poco...si continua e alla fine eccolo...Arrivo e ordino tempo zero una coca e panozzo con speck. Il tempo di vaporizzare il tutto, pago e mi vesto, vista la discesa che mi aspetta. La discesa è freddina, ho manicotti e smanicato al seguito ma meglio prevenire che curare, mi fermo perchè vedo un giornale per terra, lo prendo e lo metto sotto lo smanicato. Ah, la vecchia, sana, carta stampata del ciclismo antico..fa sempre la sua porca figura. Comunque non è tutta discesa, manca ancora il Gpm e poi qualche strappetto. Si scende e si pedala forte, supero Spiazzi, Caprino, Rivoli Veronese e poi entro nel micro onde della simil pianura. A Settimo sono sudato fradicio, sosta coca e poi riparto. A cannone proseguo ed entro in città, quindi casa. Chiudo con 140 km (e qualche decina di metri) e 2849 mt di dislivello, arrotondati a 2850 nel titolo ma mantenuti originali nel computo annuale.
Arrivo a casa e mi divoro una mezza anguria, il telefono squilla e mi cercano per una discesa enduro domenica mattina...mmmh...ci devo pensare, sono ancora clavicolo-convalescente e comunque devo vedere gli impegni di DS. Sono molto soddisfatto dell'uscita e delle sensazioni, gamba che girava bene, tarata per i lunghi e con il cuore che batte preciso come un cronografo Panerai (visto scrivente, non trattasi di modello originale..probabilmente...imitazione).
Arrivo a casa e mi divoro una mezza anguria, il telefono squilla e mi cercano per una discesa enduro domenica mattina...mmmh...ci devo pensare, sono ancora clavicolo-convalescente e comunque devo vedere gli impegni di DS. Sono molto soddisfatto dell'uscita e delle sensazioni, gamba che girava bene, tarata per i lunghi e con il cuore che batte preciso come un cronografo Panerai (visto scrivente, non trattasi di modello originale..probabilmente...imitazione).
Alla prossima!
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