Il “Leone delle Fiandre” proprio sull'erta bolognese realizzò la leggendaria cavalcata durante la cronoscalata al Giro d'Italia del 1956, quando con la clavicola rotta affrontò l'ascesa con il tubolare in bocca per spingere maggiormente sui pedali e attenuare il dolore.
Un immagine che ha contribuito a rendere immortale il ricordo del grande campione.
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