Dopo l'uscita mtb di venerdì, in mezzo alla nebbia anche in quota, ecco che la domenica ci regala per la prima volta una temperatura nettamente più bassa ma sopratutto il ritorno del sole.
Decido di uscire una volta svegliatomi e controllato il cielo.
Luca (P) decide per una una trekking in Lessinia, Ale è di turno a casa e non essendo sicuro di uscire ieri sera non ho avvertito altri.
Sorry mates!
Alle 0830 sono sui pedali, il ginocchio mi pare come nuovo, senza nemmeno quel senso di dolore simil ematoma che avevo venerdì, forse era solo una sensazione post iniezione di acido ialuronico.
Azz...temperatura frizzante, mi infilo l'antivento per riscaldarmi pedalando e prendo la ciclabile sterrata della Valpantena fino a Santa Maria in Stelle.
Alla chiesa mi fermo per togliermi l'antivento e mi supera un biker in mtb.
Un paio di minuti dopo riparto e lo vedo che ha circa due tornanti di vantaggio.
Mi dico che posso provare a riprenderlo, tanto per vedere come va il ginocchio.
Non metto un rapporto più lungo ma aumento la frequenza, per capirci... alla Froome.
Mi avvicino sempre più ma dietro vedo un biker che sale su bene ed una coppia con la stessa maglia della squadra.
Al penultimo tornante l'aggancio e lo supero e a fine salita... vinco la Coppa del Nonno.
La tirata in soglia mi regala un 187 bpm tenuto molti minuti, sono contento.
Non mi fermo ma calo il ritmo e mi dirigo verso la Salita della Gualiva.
Ad inizio salita mi raggiunge il biker che era dietro di me sul Piccolo Stelvio e mi supera.
E' in sella ad una 26 non propria nuova ma è tirato a balestra, leggero e gamba potente: uno stradista insomma, in libera uscita invernale su mtb.
Sale di potenza la salita, io più agile, non mi sogno nemmeno di seguirlo.
Arriverà in cima una cinquantina di metri prima di me e prosegue verso la Pesa di Romagnano ovvero la mia stessa direzione.
Poi lui tira dritto per il cementone, - come immaginavo - mentre io preferisco fare il giro antiorario.
Sulla mia destra le montagne innevate, da Velo Veronese in su, aria sempre più frizzante, cielo terso, un blu bellissimo.
Insomma, la giornata ideale per andare in mountain bike.
Arrivo ai piedi della salita nella Pineta di Santa Viola e salgo proseguendo poi per prendere la salita che porta direttamente alla scalinata della chiesetta. Supero la sbarra e prendo la strada forestale, facendo prima il periplo completo e tornare alla chiesetta e poi prendo un taglio sul prato che mi porta ad agganciare la forestale in direzione sud.
All'incrocio sud della forestale decido di svoltare a sx e vado ad agganciare lo sterrato che mi porta a prendere il sentiero tecnico - già Legend anni 90 - in discesa, che porta alla Pissarotta.
Prime decine di metri di sentiero che apro pedalando, per toglier col manubrio alcuni rami e rovi, incrociando le dita sulla tenuta dei tubeless, poi arrivo al sentiero vero e proprio.
Le pietre coperte dalle foglie sono una possibile trappola ma conosco il sentiero e so come affrontarlo.
Arrrivo alla fine, prendo la Pissarotta e rientro a Pigozzo quindi Montorio dove lavo la mtb.
Prendo per la ciclabile che mi porta a Verona e poco prima di Ponte Florio (dove c'è la panchina, presso l'ex Casa Cantoniera) l'imprevisto di giornata.
Vedo una coppia con passeggino e mi allargo (assi di legno umide) per poi rientrare.
Nel rientrare mi ritrovo istantaneamente faccia a terra, impattando con la parte anteriore del casco.
Rimango a terra per una decina di secondi, incredulo.
Maledette assi di legno, sono come il sapone (caxxo!!!)
Mi rialzo, riprendo la mtb e nel frattempo arriva un podista (Daniele) - pari età circa - che si ferma perchè interessato alla mia Nerve che gli faccio provare.
Scopo che è un biker e che settimana scorsa si è schiantato sul salto della Albys, fortunatamente senza danni seri.
Ciacoliamo un bel po e poi ci salutiamo.
Arrivo a Verona
e chiudo con 45 km e 915 mt di ascesa accumulata.
Cardio che regala anche un bel fuori soglia, per buona parte sul Piccolo Stelvio, come scritto prima.
Ginocchio che mi pare nuovo e la scivolata sulle assi di legno della ciclabile non ha lasciato segni, se non una leggera botta sul fianco dx.
See ya!
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