Ieri 21 maggio, Festa di San Zeno, patrono della città di Verona, ha avuto luogo una bellissima escursione nel Trentino meridionale, poco a nord del gruppo del Carega, che ci ha visto arrivare alla cima del Monte Coni Zugna, (1865 mt), che ha rappresentato il gpm di giornata.
Siamo io e Ale a trovarci in Borgo Santa Croce a Verona alle 0630 e alle 0709 prendiamo il regionale che ci conduce a Rovereto, dove alle 0830 circa inizia la nostra escursione.
La giornata è fotonica, sole e caldo e, come nostro solito, partiamo equipaggiati di 5 kg di zainetto circa, contenenti tutto quello che ci può dare autonomia meccanica e logistica, con Ale che inaugura un bellissimo 13+5 della Camelbak.
Da Rovereto al Coni Zugna passano sotto le nostre ruote grasse, senza soluzione di continuità, ben 1726 mt di dislivello positivo che non saranno di certo gli ultimi.
Il Gruppo del Carega è di fronte a noi per tutta la prima parte.
Il Gruppo del Carega è di fronte a noi per tutta la prima parte.
Passiamo quindi dai 201 mt della partenza, ai 1865 mt del Monte Zugna.
Una salita di circa 22 km con una prima parte più impegnativa in termini di pendenza e poi una leggera diminuzione della stessa.
Una salita di circa 22 km con una prima parte più impegnativa in termini di pendenza e poi una leggera diminuzione della stessa.
Io mi sento bene e per 3/4 salgo sempre col 38 salvo l'ultima parte che, tra neve e terreno particolarmente smosso, impone di andare più agile. Ale sale sin dall'inizio più agile e ciò gli consentirà di salvare meglio la gamba più avanti.
La prima sosta è al rifugio per un veloce reintegro di energie che siano più appetibili delle solite barrette, dopotutto anche questo è il lato bello della mountain bike. Vaporizziamo tutto, la salita e la sudata hanno contribuito a velocizzare le operazioni.
Il meteo in cima risente oramai anche della quota e la breve sosta ci regala una ripartenza sicuramente più fresca. Raggiungiamo la cima facendo slalom o spallando la mtb tra le grandi chiazze di neve che non impediscono comunque una fattibilissima progressione che ci porta all'agognata cima e alla Croce.
Il panorama è fantastico e le nuvole verso il Gruppo del Carega, regalano un paesaggio da cartolina che le foto riescono solo in parte a restituire.
E' tempo di ripartire, la prima parte dell'escursione è alle nostre spalle ma ci attende ora la parte forse più bella a cui il video girato renderà il giusto merito.
E' tempo di ripartire, la prima parte dell'escursione è alle nostre spalle ma ci attende ora la parte forse più bella a cui il video girato renderà il giusto merito.
Tra falsopiani e discese non mancano di certo le opportunità per saggiare la propria tecnica di guida con una velocità di percorrenza che ci permette di pedalare godendoci sia la bellezza dei tratti che del paesaggio circostante oltre all'attenzione dovuta alla possibile presenza di escursionisti.
Ci dirigiamo quindi verso Passo Buole, percorrendo uno dei tratti più entusiasmanti dell'escursione
Ci dirigiamo quindi verso Passo Buole, percorrendo uno dei tratti più entusiasmanti dell'escursione
che ci vede talvolta sostare al volo per fotografarci a vicenda al fine di ....non perdere l'attimo, una sorta di Carpe Diem della mountain Bike.
Arriviamo a Passo Buole e lo superiamo,
raggiungendo quindi Malga Gatto e proseguendo
in direzione Ronchi e a seguire Acque Nere, dove il passaggio del guado mi regala una bella bagnata di scarpe e calzini mentre Ale gode della maggiore altezza della sua 29
raggiungendo quindi Malga Gatto e proseguendo
in direzione Ronchi e a seguire Acque Nere, dove il passaggio del guado mi regala una bella bagnata di scarpe e calzini mentre Ale gode della maggiore altezza della sua 29
Il lungo sterrato successivo ci porterà quindi nei pressi di Ala e stazione FFSS dove prendiamo il treno che ci riporterà 40' dopo a Verona.
Chiudiamo con 63 km e 2400 mt circa di dislivello positivo
con un cardio che dice che il cuore oramai gira da escursioni lunghe con un bpm non oltre i 158 per l'81% dell'uscita
Keep in touch!
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