Oggi ho fatto una lunga uscita mtb, la prima marathon dell'anno, inserita nell'unico giorno pedalatorio della settimana in ragione di impegni nel fine settimana che forse mi regalerà una veloce uscita bdc domenica pomeriggio. Comunque mi prendo alcune ore e in mattinata parto deciso in primis a macinare chilometri ma anche ad uscire da questa nebbia che opprime Verona da qualche giorno.
Parto in direzione Montorio e prendo la salita Legend di qualche anno fa che scopro essere stata spianata nel tratto più ostico dove moltissimi mettevano piede a terra
Proseguo verso il Pian dove invece di trovare meno nebbia ne trovo addirittura di più.
Pedalo a questo punto verso Mezzane nel tentativo di allontanarmi dalla coltre bianca puntando la salita dei Cancelli ma anche qui nulla da fare, pedalo in mezzo alla nebbia e arrivo alla fine della salita pensando a dove andare a vedere un po di cielo azzurro.
Scendo verso Tregnago ma non sulla classica ultima discesa della Tre Valli ma della ben più impegnativa discesa tecnica che porta a Marcemigo, che inizia in maniera interessante
e finisce nel modo migliore. Bella e da pelo, la consiglio.
Ma devo cercare il sole ed il cielo azzurro, da qualche parte ci devono essere.
Da Marcemigo prendo per la salita che porta alla Croce del Vento.
E' poco dopo la Croce che si vede tra le nuvole la palla del sole, ma senza colore.
Tra la Croce del Vento e la Ferrara supero le nuvole.
Si vede un po di cielo azzurro e punto al gpm del mio giro ovvero la Ferrara
Poco dopo la Ferrara ripiombo nella nebbia e mi faccio il resto della Tre Valli (con alcune varianti di qualche anno fa) fino a Cellore senza sbagliare perchè conosco il percorso, in alcuni tratti si vedeva veramente poco.
Comunque il percorso è sempre interessante anche se non mancano porzioni infangate.
Supero il Monte Cimo e le Tre Punte di Prealta dove poco dopo svolto a dx per una vecchia discesa tecnica della Tre Valli che m piace particolarmente.
Finita la discesa supero il guado e punto verso la Cadalora in direzione del Castello di Illasi.
Chiaramente rimango a dx e punto verso Cellore.
Arrivo alla SP e guardo l'orologio.
Ho un' ora per essere a casa quindi parte una cronometro su bitume in direzione Verona.
Sul bitume lungo il progno d'Illasi mi affianca uno stradista e mi dice "sei bello sporco".
Gli rispondo che la mtb è così.
Mi metto alla sua ruota sperando che me la faccia ciucciare per riposarmi ma tempo che se ne accorge e comincia ad accelerare fino a staccarmi.
Continuo a pedalare e arrivo alle 4 Strade e intravedo lo stradista.
A quel punto parte l'embolo e accelero inserendo nel caricatore tutte le cartucce.
Mi avvicino sempre più e a metà della salita verso S.Giacomo sono a pochi metri.
Si vede che sente il rumore delle ruote grasse e si volta per poi accelerare ma ormai sono lanciato e lo supero a 50 metri dalla fine, in piedi e col rapporto più lungo.
Bpm a 192 e silenzio da parte dello stradista.
Si, lo so...tipiche storie misere da ciclisti...
Si, lo so...tipiche storie misere da ciclisti...
Sono chiaramente finito.... ma oramai sono a San Martino.
Chiudo con 66 km e 1600 mt+ circa
Dai dati del cardio si evince che metà del tempo sono stato in soglia tra i 158 ed i 177 bpm, un pò troppo per un allenamento in previsione escursioni lunghe ma va bene così in questo periodo, siamo all'inizio dell'anno.
Keep in touch!
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