Nella prima puntata di mercoledì 8 giugno di "Invincibili" (Italia 1) è andato in onda un servizio dedicato a Andrea Pusiteri, che nonostante la perdita di una gamba (quando aveva 3 anni) è diventato campione di mountain bike. Lui, e quelli come lui, sono per me i veri bikers ..."oltre l'ostacolo".
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C’è storia e storia, ma questa di Andrea Pusateri ha risvolti che commuovono e nel contempo gridano quasi al miracolo se ha potuto tornare persona normale. Nell’aprile del ’97 contava poco meno di 4 anni (tre e mezzo esattamente) e si trovava insieme alla mamma alla stazione ferroviaria di Monza. Quando si divincolò, senza una ragione plausibile, dalla mano della madre, che stava parlando con una signora, stava sopraggiungendo un treno. Lei lo rincorse, nel tentativo di salvarlo, ma entrambi vennero travolti; lei morì. Dall’Osservatore Romano venne definitiva “madre coraggio”. Andrea ebbe le gambe troncate di netto. Venne trasferito al San Gerardo di Monza e preso in cura dal prof. Marco Lanzetta che diede subito incarico di recuperare, quanto rimaneva tra i binari, di quelle due gambe. Con un intervento delicato riuscì a reimpiantargli la sinistra; degenza di oltre due mesi, altri due interventi, ma poi riuscì ad utilizzare l’arto. Dopo quella disgrazia Andrea e la sorella Sara, che già vivevano insieme alla loro mamma, separata, a Monza dai nonni materni (Scarsella), per parere dei Servizi Sociali del Comune di Monza, avrebbero dovuti essere affidati a persone più giovani od a strutture formative. I nonni non la pensarono allo stesso modo, ricorsero, e ci fu grande battaglia tramite i Tribunali che si trascinò per anni. Quello dei Minori di Milano riconobbe alla fine l’idoneità dei nonni Scarsella ad avere i nipoti in affido. Appena ristabilito dalla lunga serie di interventi chirurgici Andrea venne portato dai nonni al Centro Protesi Inail di Budrio dove gli venne realizzata la protesi alla gamba destra. Spronato ad inserirsi in molti contesti: scuola di musica, di canto, palestra, tiro con l’arco e corsi di nuoto, Andrea scoprì più tardi la bicicletta. Zio Ivo, fratello della mamma, gli insegnò ad andare in bici, utilizzando solo la gamba sinistra, come riuscì a Fabrizio Macchi con la sola destra. Dopo quest’ultimo successo nonno Luigi – che ci ha rilevato tutti questi dettagli – si è attivato per procurare al nipote con la possibilità di perfezionarsi sul mezzo meccanico, anche di gareggiare a livello agonistico nel settore Paralimpico. Così nel 2008 venne tesserato alla Bee and Bike di Bregnano e, grazie al presidente Carlo Ricci, partecipa ormai da circa tre anni agli appuntamenti riservati ai disabili.
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