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sabato 25 giugno 2011

120 km in mtb, 2820 mt di dislivello e la Sdruzzinà...ovvero quando la testa tiene

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Data: 25 giugno 2011
Mezzo: mountain bike
Lunghezza: 120 km e 180 metri
Tempo:6 ore e 43 minuti
Dislivello: 2820 metri
Massima pendenza: 27.1%
Altezza massima: 1385 metri (Passo Fittanze)
Calorie: 5019
Percorso: Verona, Grezzana, Lugo, Bellori, Fosse, Peri, Sdruzzinà, Sega di Ala, Erbezzo, Bosco Chiesanuova, San Francesco, Velo Veronese, San Rocco, Trezzolano, Montorio, Verona.
La cronaca.
Uscita di quelle da ricordare per scrivente e Roby che ci ha visto fare un giro che alcuni stradisti amici avevano battezzato come tosto e non alla portata di tutti. Una soddisfazione in più quello di averlo fatto in mountain bike invece che con la bdc e che, vista la difficoltà legata alla lunghezza e al dislivello, rientra nella lista delle piccole imprese personali. La notte non l'avevo passata bene causa un attacco di cervicale che mi aveva piegato nella giornata di ieri e che mi aveva fatto dormire poco e male obbligandomi a mezzanotte a prendere del paracetamolo. Mi sarei dovuto svegliare alle 6 ma essendomi addormentato "decentemente" solo alle 4 mi sveglio con 30' di ritardo. Faccio colazione, prendo la bici e mando un sms a Roby a Grezzana avvertendolo che stavo partendo. Una volta incontrato Roby, eccoci prendere la direzione Lugo, Bellori, Fosse,  in pratica la prima salita di giornata che facciamo ciacolando e senza strafare anche  se un pò infastiditi dall'umidità in quanto trattasi di tratto quasi perennemente coperto dagli alberi. Arriviamo a Fosse e ci "vestiamo" in quanto la  veloce discesa che ci porta a Peri consiglia di coprirsi per evitare di prendere freddo. Lungo la discesa incontriamo una miriade di bikers, stradisti e mtb e un paio ci dicono di farla in salita e non in discesa, noi diciamo di seguirci perchè andiamo verso la Sdruzzinà e il duo rifiuta ridendo. Arriviamo a Peri e prendiamo la Val d' Adige disturbati da un forte vento contrario che ci rompe le palle fino ad arrivare alla Sdruzzinà. La salità è terribile e lo sanno bene gli stradisti, che l'affrontano raramente. Trattasi di 14 km circa che da quota 160 mt  porta ai 1385 mt di Passo Fittanze. La salita è dura e diventa durissima, anche per una mtb, nel tratto nel bosco dove le pendenze sono costantemente tra il 20 ed il 27%, un muro insomma. Alla fontana ad inizio salita riempiamo le borracce e ci prepariamo psicologicamente. Veniamo superati da due cicloturisti (un lui ed una lei) entrambi senza caschetto e io e Roby ci guardiamo. Sembrava stessero pedalando su una ciclabile e ci diciamo che non sanno cosa li aspetta, probabilmente. Ripartiamo e nel tratto iniziale più duro li superiamo, stanno salendo con il 22, noi con il 32 ma entrambi sembrano tenere botta. Man mano ci allontaniamo ma guardando i tornanti di tanto in tanto li vediamo distanti fino a quando...scompaiono del tutto.Non se ne avrà più traccia e dal Passo non vediamo poi nessuno dei 2, probabilmente avevano rinunciato a continuare. Torniamo a noi. Salgo con il 32 cercando di salvare la gamba, non tanto per la salita ma per il prosieguo del giro previsto che è molto lungo. Arriviamo nel bosco e la cosa diventa seria, io e Roby non ciacoliamo più, butto il 24 e che vada in mona il tratto più ostico. Saliamo su bene, molto agili, alla Contador o alla Amstrong per capirci. Ah dimenticavo. Alla fontana era passato uno stradista (aveva la tripla) che dopo un pò non abbiamo più visto mentre di stradisti in discesa ne abbiamo visto, eccome,  e tutti ci salutavano e incoraggiavano. Dietro di noi altri in mtb ma nessuno ci ha mai superato, segno che proprio piano non andavamo. Ad un paio di km dal termine dell'ultima salita che porta a Villaggio San Michele, Roby ha un salto di catena ma mi dice di continuare. Al termine dello strappo mi fermo ad aspettarlo ma dopo 5' non lo vedo arrivare e torno indietro trovandolo ancora alle prese col problema meccanico. 4 mani sono meglio di 2 e risolviamo il problema. Ripartiamo e dopo lo strappo la strada diventa "umana", decidiamo di non fermarci a Sega di Ala e di farlo invece a Passo Fittanze dove ci gustiamo un toast ed una coca e dopo aver riempito le borracce ripartiamo. La strada è ancora lunga ma la parte più difficile è terminata. Eccoci quindi arrivare ad Erbezzo e successivamente a Bosco Chiesanuova e prendiamo la spettacolare strada della Val di Porro che ci porta a San Francesco dove io e Roby ci salutiamo in quanto lui prosegue per Cerro e quindi Grezzana mentre io vado a Velo Veronese da dove prendo la discesa che mi porta in direzione San Rocco, Montorio e quindi Verona.
Se qualcuno si fosse domandato il senso di un uscita del genere (e di quella precedente) è presto detto. Era mia intenzione fare due uscite lunghe oltre i 100 km  e con bel dislivello per stare molte ore in sella. Motivo? La Dolomiti Superbike versione Marathon che avrà luogo tra esattamente 2 settimane. Due test per testare il sellino e la sua "comodità" dopo tante ore, la gestione della distanza e del dislivello, delle mie forze, di quando e come alimentarsi ma in primis testare la mia "testa" non intesa come "cranio" ma come forza di volontà, di convinzione, di senso della sfida, del non arrendersi mai, insomma ancora una volta, di andare..."oltre l'ostacolo". Io sono soddisfatto. Ora prossima settimana un altra uscita in mtb ma questa volta (l'ultima prima della DSB) su sterrati e boschi ovvero l'ambiente naturale di un mountainbiker. Alla prossima!

2 commenti:

  1. Complimenti per quest'uscita, anch'io oggi ho fatto la Sdruzzinà,però con la Smart :-D
    Andrea, se la tua prossima uscita la farai domenica, potrei esserci anch'io. Tienimi informato.
    Ciao.

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  2. Sarà un piacere. Speriamo di farlo entro quest'estate/autunno. Salutoni

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