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lunedì 9 agosto 2010

Ricognizione della GF Verona-Bosco ovvero...spettacolo vicino casa

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Ieri mattina scrivente e Roby hanno effettuato la ricognizione della GF Verona-Bosco del 12 settembre p.v. Prima di continuare vi dico subito che contrariamente a quanto immaginavo il tracciato in questione è  tosto e mette alla frusta in particolare chi nella prima parte ha dato troppo. Difatti l'ultimo quarto di gara risulta veramente tosto, a mio parere, e spezzerà le gambe, costringendo a rallentare chi non s'è risparmiato. 2 le discese tecniche e 1 punto pericoloso. Ma andiamo per ordine. Io e il Roby ci incontriamo al punto stabilito (Verona, via Fincato angolo via Montorio) alle 0700 e prendiamo la salita asfaltata delle Torricelle da Porta Vescovo, andando a riprendere il percorso della GF in cima (la partenza è in Piazza Brà e da lì salita delle Torricelle). Nella foto d'apertura del post il panorama alla partenza lungo un tratto delle Torricelle. Si continua a pedalare sull'asfaltata e da un certo punto in poi si prende all'inizio il tracciato della GF d'Autunno (alias Avesa-Benini) 2009 e, da un certo punto in poi, il tracciato del corto della Lessinia Legend 2010. Il percorso fino a  questo punto è discretamente veloce e non presenta particolari difficoltà tecniche. Arriviamo quindi  a superare la zona di Montecchio e seguiamo il tracciato in direzione Monte Dordera. Prendiamo dei tratti che in generale non conosciamo e arriviamo a prendere una discesa mediamente ripida ma resa particolarmente difficile dal fondo costituito da sassi smossi, di medie e piccole dimensioni. Non è difficile sbagliare e sono sicuro che in gara qualcuno si spalmerà per terra e che altri metteranno il piede a terra. Se potete, fate una breve ricognizione di questo tratto in discesa evidenziato nello snapshot che ho fatto sul cellulare ricognizione durante.  
Superato questo tratto si pedala velocemente su bei sterrati e poi su asfaltata fino ad arrivare in zona Alcenago. Si abbandona la strada asfaltata per 2 discese quasi successive. La prima è mediamente ripida ma con fondo molto dissestato e reso difficile in certi tratti da alcuni canalette create dall'acqua piovana oltre che da un terreno decisamente smosso e con pietre smosse anche di certe dimensioni. Nella foto la fine della discesa in questione che termina con fondo buono.
La 2^ discesa è sì breve ma tecnica. Ripida quanto basta per fare attenzione continua con una brusca curva a sx sul cui lato dx v'è un dirupo coperto dalla vegetazione. Un errore si paga caro. Visto la brevità del tratto scendere a piedi non è una bestemmia. Al limite invece di curvare conviene andare diritto di pochi metri e affrontare la curva a sx alcuni metri dopo, sul piano ed in punto non esposto. Fate voi. Ad ogni buon conto ecco la posizione del punto

e una foto del "buso" in questione
Anche in questo caso una breve ricognizione del punto è consigliata. Superato il tratto, e pedalando su sterrato, si arriva poco dopo a Stallavena e sull' asfaltata. Da lì preparatevi perchè si pedala sul bitume per molti km. Superiamo quindi Lugo e a Bellori prendiamo la salita in direzione Lughezzano. Superato Lughezzano e il suo noto "pallone" ovvero un Centro Comunicazioni Satellitari della NATO
un km scarso e si prende lo sterrato che non si abbandona per il bitume che arrivati in località Tonghe, a circa 3 km dall'arrivo. Nella foto sotto lo scrivente in azione su un tratto spettacolare.
Lo sterrato non è lunghissimo (6 km scarsi, circa) ma si farà sentire sulle gambe. Sono circa 400 mt di dislivello e si passa da quota 687 (circa) ai 1106 (circa dell'arrivo). Se ne avete, qui farete la differenza ma okkio a non "cuocervi". Salita costante, terreno particolarmente difficile in alcuni tratti. 
Paesaggio stupendo. Si sale paralleli al vajo dell'aquila (sulla vs sx) per poi girare e prendere in direzione sud poco dopo località Limar e successivamente in direzione NNE. Nella foto sotto Roby in action.
Arrivati a Tonghe si arriva sull'asfaltata della vecchia strada per Bosco e si continua a salire. Non finisce mai. Questo tratto di 6 km su sterrato ma anche quello asfaltato che porta all'arrivo saranno strategici, a mio parere, per chi intende raggiungere l'obiettivo di un buon tempo. Noi siamo rimasti entro le 4 ore (tempo max previsto) e ci siamo fermati numerose volte per foto e studiare i vari tratti. Il tracciato non è assolutamente segnalato e quindi dovete armarvi (come noi) di gps e traccia (disponibile sul sito). Arrivati a Bosco abbiamo preso la provinciale e abbiamo fatto ritorno a Verona. Alla fine circa 70 km sulle gambe  che si sono fatti sentire ma che ci hanno soddisfatto in pieno. 
Un percorso affascinante che ripeteremo a fine mese con coperture 1.75 per vedere se è fattibile in quanto i tratti scorrevoli e di asfalto sono numerosi e potrebbero permettere un notevole abbattimento del tempo finale. Per i tratti tecnici vi dirò. Alla prossima.

1 commento:

  1. Complimenti recensione ben fatta e ricca di particolari!!

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