Il cardiofrequenzimetro e` un apparecchio che rileva la frequenza cardiaca e consente di avere in tempo reale informazioni sul coinvolgimento del metabolismo.
Grazie ad un semplice sensore posto all’interno di una fascia toracica , trasmette dei segnali elettromagnetici che vengono opportunamente codificati ed elaborati da un apposito ricevitore.
Ecco alcuni parametri fondamentali che ci serviranno nell’ uso corretto di esso.
– frequenza cardiaca basale (rhr):
indica il numero di battiti cardiaci al minuto a riposo. Questo e` anche un ottimo indicatore della propria condizione fisica e deve essere misurata al mattino dopo il risveglio.tanto piu` si e` in forma, tanto e` piu` bassa la frequenza cardiaca a riposo e quindi minore sara` lo sforzo che il cuore deve compiere nel pompare il sangue attraverso l’ apparato cardiocircolatorio.
indica il numero di battiti cardiaci al minuto a riposo. Questo e` anche un ottimo indicatore della propria condizione fisica e deve essere misurata al mattino dopo il risveglio.tanto piu` si e` in forma, tanto e` piu` bassa la frequenza cardiaca a riposo e quindi minore sara` lo sforzo che il cuore deve compiere nel pompare il sangue attraverso l’ apparato cardiocircolatorio.
– frequenza cardiaca teorica fcmax (mhr):
e` il numero massimo di battiti che il cuore puo` sostenere al minuto.
e` il numero massimo di battiti che il cuore puo` sostenere al minuto.
La fcmax e` possibile calcolarla con l’ausilio di una semplice formula: sottraendo un numero fisso all’eta` (220-eta` uomini) (226-eta`donne).
Questa formula essendo di facile impiego e` la piu` utilizzata, ma proprio la sua semplicità` induce ad una stima inesatta .
La causa principale di questo errore e` l’ esistenza di un’ importante variabilità individuale della frequenza cardiaca massima che può arrivare al 10-15 % e questa variabilità e` data da caratteristiche congenite e/o dallo stato di fitness individuale.
Questa formula essendo di facile impiego e` la piu` utilizzata, ma proprio la sua semplicità` induce ad una stima inesatta .
La causa principale di questo errore e` l’ esistenza di un’ importante variabilità individuale della frequenza cardiaca massima che può arrivare al 10-15 % e questa variabilità e` data da caratteristiche congenite e/o dallo stato di fitness individuale.
– frequenza cardiaca di riserva (hrr):
e’ la differenza tra la frequenza cardiaca massima e quella a riposo. Questa formula consente di individuare i carichi di lavoro da utilizzare. Formula di karvonen: (fc max – fc riposo) x % di lavoro + fc riposo
e’ la differenza tra la frequenza cardiaca massima e quella a riposo. Questa formula consente di individuare i carichi di lavoro da utilizzare. Formula di karvonen: (fc max – fc riposo) x % di lavoro + fc riposo
Quindi i carichi di lavoro vengono somministrati in funzione della frequenza cardiaca.
Ecco alcuni esempi:
– 60/70 % mhr attivita` moderata
– 70/80 % mhr attivita` aerobica/dimagrimento
– 80/90 % mhr attivita` alla soglia anaerobica
– 90/100 % mhr attivita’ massima
Ovviamente tutto questo e` da prendere con le pinze, perche` questi sono calcoli teorici e nella pratica, sopratutto per gli sportivi professionisti ed amatoriali, il discorso cambia.
Conclusione: l’uso del cardiofrequenzimetro consente la rilevazione costante della frequenza cardiaca e consente di rispettare il programma allenante.
Di conseguenza permette di conoscere, in base ad essa, il “carburante” utilizzato dal nostro corpo .
Di conseguenza permette di conoscere, in base ad essa, il “carburante” utilizzato dal nostro corpo .
Questo fattore ovviamente e` molto importante al fine di conseguire l’obiettivo che ci si e` prefissati.
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articolo tratto da: alepersonaltrainer.it
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