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martedì 29 settembre 2015

Never give up!

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E venne il giorno della visita di controllo dall'ortopedico, dopo 10 gg di riposo forzato.
Avevo qualche speranza sul rientro in sella ma l'ortopedico mi ha proibito di pedalare quindi... osso. (espressione livornese imparata nei miei anni trascorsi a Livorno).
Anche oggi artrocentesi con aspirazione di liquido sinoviale dal ginocchio.
Meno dell'altra volta... ma pur sempre quasi 80 cc.
Mi ha spiegato che essendo infiammata la cartilagine della rotula, ecco che si riforma il liquido.
Oggi dopo l'anestesia locale e dopo l'aspirazione, un 'iniezione di antinfiammatorio direttamente sul ginocchio.
Se non altro con un solo buco ho fatto tre cose....
La settimana prossima inizio un ciclo di 3 iniezioni di acido ialuronico (una ogni 15 giorni).

Potrò pedalare dopo la prima... in modalità blanda, solo in pianura e agile.
Assolutamente proibita la salita.

Gli ho detto che per guarire bene posso pure ricominciare a pedalare a gennaio.
L'ortopedico (un trentino) ha sorriso e mi ha detto "prima".
Prima di questo problema ero a 90.000 mt+ di ascesa accumulata e in proiezione avevo un quadrimestre che mi avrebbe portato a superare i 120.000 mt+.
Sarebbe stato personalmente un bel traguardo.
Ma tutto cambia in un attimo...
Ad uno che non fa sport in maniera ininterrotta da oltre 35 anni come me, potrei sembrare sano, perché non zoppico e cammino bene... ma io so che non sono al 100%, lo sento.
Comunque l'ortopedico ha detto che è il risultato di numerose micro-infiammazioni recenti, le une successive alle altre che hanno causato un'infiammazione acuta.
Causa un sovraccarico ripetuto....
E pensare che un dolorino ho cominciato a sentirlo da inizio luglio...
Un mona, potevo fare un controllo ma tutto passava dopo un po e non si ripresentava, se non ogni tanto
A questo punto spero tra 15 gg di pedalare blandamente, ho già in testa il giro "riabilitativo,  tenendo conto che l'ortopedico ha sottolineato che blandamente non vuol dire.... andare sul lago e tornare.
Vorrà dire che mi farò bastare la pista ciclabile del Chievo fino a Bussolengo prima e poi successivamente fino all'inizio salita per Rivoli.

Nel frattempo ho fatto acquisti (oltre alla mtb, che prossimamente vi presenterò) ma ne parlerò nei prossimi post.
Una voglia di pedalare assurda...sopratutto in mtb.
Never give up!

giovedì 24 settembre 2015

It's just a pit stop because of my knee but I'll be back soon

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E' dal 2 di settembre che sto affrontando questa inattesa infiammazione al ginocchio destro. 
L'ultimo stop nel febbraio 2013, per la frattura della clavicola in una caduta in mtb.
Poi bici non stop, tutte le settimane, tutti i mesi.
Se da una parte mi sento sollevato, in quanto risonanza magnetica, radiografia e visita ortopedica non hanno evidenziato patologie particolari o danni a legamenti, tendini o menischi, è anche vero che questa forzata astinenza dalla bdc/mtb non è che mi piaccia molto ma o così ...o pomì.
E' solo un'infiammazione ma occorre che passi e comunque attualmente il ginocchio è ancora leggermente gonfio.

Nella prima fase ho dovuto giocoforza prendere medicinali, quali il Voltadvance (per l'infiammazione) ed il Paracetamolo (per il dolore).
Dopo sette giorni circa stop e ho iniziato a prendere Ananase (per il gonfiore) e, così come quando correvo, questo farmaco ha cominciato a dare benefici dopo 3 giorni.
A parte l'Ananase, che è un medicinale, ho stoppato in accordo col medico, i medicinali tradizionali in quanto la fase acuta era terminata.
Sin da primo giorno 2 impacchi di argilla verde per assorbire il gonfiore e successivo massaggio con Arnica Gel Forte alternando anche impacchi per 20' di gel freddo Nodol (provatelo, eccezionale questo prodotto)
Dalla settimana scorsa Pastiglie di Arnica.
Martedì prossimo visita di controllo dall'ortopedico e decideremo il da farsi. 



Possibile un'altra siringata per estrarre il liquido (Artrocentesi) in eccesso con possibile iniezione di Acido Ialuronico
Comunque non credo che potrò pedalare prima della metà di ottobre e sicuramente sarà in bdc. 
Per la mtb vedremo ma l'importante è guarire bene senza anticipare i tempi.




Se siete interessati ai medicinali e alla cura cliccate sui link, tutti noi sportivi prima o poi abbiamo bisogno di medicine/cure/consigli e conoscerle è sempre meglio.
See ya!

giovedì 17 settembre 2015

Stop to recover from my injured right knee.

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Ultima pedalata il 30 di agosto, poi un paio di giorni dopo mi sveglio col ginocchio destro gonfio e dolorante.
Vado dal dottore e mi prescrive antinfiammatori, riposo di 7 giorni e risonanza magnetica +  radiografia.
Sto una settimana a casa e tra Voltaren in bustine, impacchi di argilla, ghiaccio sulla parte gonfia, pastiglie e gel all'arnica (antinfiammatorio naturale), la situazione migliora nettamente.
Il ginocchio si sgonfia, riesco a flettere bene la gamba anche se non sono di certo in grado di pedalare.
Venerdì pomeriggio vado con Ale al Cosmobike.
In realtà mi era stato chiesta una mano per aiutare Luca (P) che sovraintendeva il Test Day sulle Torricelle ma il ginocchio non mi permetteva una lunga giornata in piedi.
Alla fine nemmeno una passeggiata di qualche ora in fiera....
Morale: la mattina dopo, mi sveglio messo peggio della settimana prima. 
Il ginocchio è molto gonfio e dolorante, faccio fatica a piegare la gamba.
Torno al lavoro ma resisto tre giorni con gli antidolorifici, la notte mi sveglio in continuazione.
Prendo due giorni di ferie (giovedì e venerdì) e organizzo la vista dall'ortopedico.
Ritiro oggi i risultati della rx e risonanza che riportano quanto segue:

Radiografia

Referto: 
Trofismo osseo regolare per l'età del paziente. 
Regolari i rapporti articolari. 
Rotula in sede con appuntimento artrosico del polo superiore.  
Non lesioni ossee focali.

Risonanza Magnetica

Referto:
Non alterazione del segnale a carico del midollo osseo endo spugnoso dei capi femorale e tibiale. 
Al compartimento ANTERIORE la superficie articolare rotulea e la troclea femorale presentano alterazione della limitante condro cortico spongiosa con dimensioni di pochi mm e significato condromalacico. 
Regolare il tendine rotuleo.
Al compartimento MEDIALE la fibrocartilagine meniscale, al corno posteriore e al corpo, presenta piccoli focolai di alterato segnale da fatti degenerativi.
Il legamento collaterale è lievemente ispessito in corrispondenza della inserzione femorale.
Al compartimento LATERALE non lesioni capsulo-menisco-legamentose. 
Al compartimento CENTRALE normali per spessore e struttura i legamenti crociati. 
Abbondante falda fluida endosinoviale. 

Pensieri....
Comincio a ragionare.
90.000 mt di dislivello positivo fatti in 8 mesi devono avere inciso parecchio. 
Tra escursioni dure in mtb e salite dure in bdc... forse ho esagerato


La visita ortopedica
Visita a Borgo Trento, Polo Confortini, in libera professione, senza l'attesa di una settimana prevista via Cup.
Infiammazione del ginocchio probabilmente da sovraccarico.
Controllato anche funzionalità articolare e dei legamenti, tutto ok.
Mi ha aspirato 85 cc di liquido (80 cc sarebbe da pronto soccorso,  mi ha detto).

La cura
Antinfiammatorio per qualche giorno.
Riposo assoluto a casa per 7 gg.
Visita di controllo tra 15 gg.

Tempi di recupero funzionale
Una settimana.

Ritorno previsto in sella
Tra 15 gg posso pedalare la bdc, sul piano.
Se tutto ok posso riprendere la mtb tra un mese con difficoltà crescente.

Conclusioni. 
Ero orientato ad una diagnosi peggiore (qualche mese di stop) quindi vedo il bicchiere mezzo pieno, anzi tre quarti pieno.
Ora prima di risalire in sella faccio la visita dal biomeccanico per il posizionamento sulla nuova mtb.

See ya!

mercoledì 9 settembre 2015

sabato 5 settembre 2015

Trail bike versus Xc/Marathon bike

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Non svelo ancora la marca e le caratteristiche della mia nuova mtb ma posso anticipare che sarà una Trail bike ossia una mtb full con destinazione d'uso Trail, ovvero quel segmento di mtb che si inserisce tra una full Marathon e l'All Mountain.
Come spiegato bene in un articolo pubblicato tempo fa su Mtb Forum, di seguito spiegate le differenze tra un mtb Xc/Marathon e una Trail bike.
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Sostanzialmente diverse, le trail bike e le bici da XC-Marathon, sebbene vicine come destinazione d’uso, differiscono molto in quanto a caratteristiche costruttive.

Geometrie.
La principale differenza tra una Trail bike ed una XC-marathon sono le geometrie. La bici da XC-Marathon è ottimizzata prevalentemente per la salita ed avrà quindi angoli più chiusi. Se sull’angolo sella in genere non ci sono enormi differenze (l’angolo di una Xc è sui 73-74°, quello di una trail praticamente identico), la vera differenza è invece sull’angolo sterzo. La differenza è sostanziale: se una Xc-Marathon ha in genere un angolo sui 70-71°, una bici da Trail può avere anche 68-67° e questo determina una grossa differenza nella guida. L’orizzontale virtuale è in genere più lungo a parità di taglia, questo per conferire una posizione più distesa. Il passo però non subisce sostanziali variazioni: l’angolo di sterzo più chiuso compensa l’allungamento dell’OV.
Posizione in sella.
Per i motivi visti qui sopra, la posizione in sella è piuttosto diversa tra le due bici. Su di una trail bike il rider si trova in una posizione più seduta, più rilassata se così vogliamo chiamarla. Su una bici XC-Marathon la posizione è invece più distesa: il manubrio è più basso e più lontano dalla sella, quindi il rider si trova più basso ed “allungato”. La posizione distesa è migliore dal punto di vista della pedalata: non solo assicura un’assetto biomeccanicamente più efficiente, ma riduce la tendenza della bici ad impennarsi sul ripido. Di contro però la posizione più seduta tipica delle trail bike è meno stancante e, specialmente sulle lunghe distanze, affatica meno la schiena, soprattutto se si porta uno zaino.
In discesa ovviamente un assetto “race” (ovvero disteso) è estremamente svantaggioso: il fatto di avere tutto il peso sbilanciato in avanti aumenta la tendenza della bici ad impuntarsi ed obbliga il rider ad arretrare drasticamente, rendendo difficile l’assorbimento degli ostacoli da parte delle braccia che si trovano quasi completamente distese per compensare l’arretramento del bacino. 
Differenze nella guida.
In salita la differenza tra una Xc pura ed una Trail bike è sostanziale. Guardando l’aspetto performance è subito evidente che l’efficienza in pedalata della bici da Xc è nettamente superiore a quella di una bici Trail: a parità di allenamento la prima permette di salire più forte della seconda. La principale differenza si nota prevalentemente a ritmi di pedalata molto elevati, quando si spinge al limite del proprio fisico. Anche se full, la miglior efficienza di un telaio XC Marathon (efficienza spesso determinata anche da una sospensione ottimizzata per la pedalata) permette un miglior trasferimento di forza dai pedali alla ruota, specialmente sui fuori sella. Eh si, è proprio qui la principale differenza: i fuori sella.  Una bici da XC appena ci si alza sui pedali schizza via, prendendo velocità. E’ più leggera, più rigida, quindi scatta con più facilità. Quando però si vanno a prendere in considerazione le lunghe distanze, il gioco si ribalta. La bici da Xc è più faticosa: specialmente sulle front, ogni sollecitazione si scarica sulla schiena e sulle braccia del rider, creando alla lunga indolenzimento ed affaticamento. Anche la posizione molto distesa non si rivela comoda sulle lunghe distanze: le braccia si stancano, dovendo supportare tutto il peso del busto. In quest’ambito la posizione più seduta di una trail bike è sicuramente più confortevole e determina un vantaggio non solo in termini di comfort, ma anche in termini di prestazioni: ci si affatica meno e si possono percorrere più chilometri. Insomma, per farla breve, se la bici da Xc è più adatta alla prestazione pura, a brevi salite collinari da fare a tutta, magari interrotte da qualche saliscendi, la trail bike diventa vantaggiosa sulle lunghe distanze, sulle salite montane che non finiscono mai, grazie al maggior comfort che è in grado di fornire. 
Salita tecnica 
A causa dell’assenza della sospensione posteriore la bici da Xc è sicuramente penalizzata sul tecnico. La ruota tende a saltare sugli ostacoli, perdendo trazione. La più avvantaggiata è la bici da Marathon che combina un’assetto piuttosto disteso (e quindi poca tendenza ad impennarsi sul ripido) ad una sospensione posteriore che assicura sempre la giusta trazione ed il buon assorbimento degli ostacoli. La trail bike in questo caso rimane leggermente penalizzata dalla posizione più seduta, ma comunque assicura anch’essa un’ottimo comportamento in questo tipo di salite.
Discesa.
Anche in discesa tra le due tipologie di bici ci sono molte differenze. Come detto una bici da XC è ottimizzata per la salita, la discesa è un aspetto del tutto secondario per la disciplina visto che le gare si vincono in salita, in discesa l’importante è arrivare interi in fondo, quello che si può recuperare è molto poco. Visto che è praticamente impossibile ottenere prestazioni in salita senza sacrificare quelle in discesa, la performance di questo tipo di bici in discesa è per forza di cose limitata. Se sullo scorrevole non ci sono grosse differenze, anzi l’angolo di sterzo più chiuso e la maggior efficienza di pedalata possono aiutare su sentieri ricchi di rilanci o in saliscendi, quando la discesa si fa più impegnativa le bici da XC-marathon vanno in crisi. Quello che fa la differenza è proprio l’assetto in sella: anche abbassando la sella, la posizione distesa, molto caricata in avanti rende molto difficile guidare bene ed in maniera attiva la bici, spostare i pesi, assorbire gli ostacoli con braccia e gambe. Specialmente sul ripido e sugli ostacoli si ha la sensazione (e non è solo una sensazione) che la bici possa impuntarsi da un momento all’altro. Insomma, se la discesa è impegnativa non c’è paragone tra una trail bike ed una XC Marathon. Se la trail bike è in grado di affrontare quasi tutti i passaggi con relativa sicurezza, una bici XC-marathon va in crisi non appena le difficoltà aumentano, anche alle basse velocità.  Sarà quindi il rider a doverci mettere del suo per compensare le carenze discesistiche della bici.