Inaugurata oggi la stagione 2013 del trekking con famiglia con l'asticella delle difficoltà alzata e che ci porterà ad affrontare anche percorsi EE visto che erede ha oramai forza e resistenza ed è oramai grandina: io la chiamo "Piccola Sherpa". Partiamo alle 0830 in direzione della Val Sorda, una gola profonda "che non permette alla voce di arrivare lontano" e che segna il confine nord del comune di Marano con Sant'Anna d'Alfaedo.
La valle, che ha mantenuto la sua selvaggia bellezza, parte dal progno di Fumane alla confluenza con il progno di Breonio (Molina) e il progno Brunesco e arriva alla frazione di Mondrago di Marano Valpolicella. In 30' di macchina arriviamo a Malga Biancari (prima macchina in assoluto al parcheggio) da dove partiamo non prima di aver ricontrollato l'equipaggiamento che prevedeva zaino tecnico, vestiario, acqua e cibo, imbrago, 3 moschettoni a testa (per DS ed Erede) cordino, fettuccia. e lampada frontale. Per scrivente in più corda di 20 mt (ho tagliato a metà una standard da 40), imbrago, moschettoni, fettucce, carta topografica, gps. In settimana avevo fatto ripasso delle manovre di corda ad erede e DS. Alcuni tratti sono bagnati od umidi, le rocce sono scivolose, alcuni passaggi sono da fare con le orecchie dritte ma non c'è bisogno di metterle in sicurezza, le mie donne proseguono attente. Superato il ponte tralascio di seguire il lungo progno e continuo a salire per poi andare verso ovest non prima di aver pranzato con pane, companatico e... acqua.
Dopo il ponte alcune comitive di persone, le quali la maggior parte camminava con scarpe da ginnastica (è chiaramente scritto che i tratti devono essere attraversati con scarponcini ma figurati...) e altri che "detonano" sulla salita e decidono di fare marca indietro. Non sopporto chi prende le cose alla leggera e difatti in mare come in montagna abbiamo un sacco di morti per imprudenza. Tra la zona del Baldo e del Carega/Lessinia nel 2012 abbiamo avuto 9 morti, tutti escursionisti della domenica che, nonostante tutto continuano a sottovalutare la cosa. Proseguiamo a salire ed arriviamo alla grotta (una sabbionara) e io ed erede indossiamo il faretto e esploriamo la grotta per un tratto mentre DS rimane fuori ad aspettarci.
Il sole ci abbronza per bene e man mano che scendiamo di quota attraversiamo meravigliosi campi di ciliegi in fiore. Ad un certo punto sento rumore di elicottero e riconosco quello giallo di Verona Emergenza che gira sulla verticale del sentiero che conduce al ponte. Incontro un anziano e chiacchieriamo sui pericoli della Valle e mi dice che l'anno scorso un' escursionista è morto su tratto in discesa cadendo e sbattendo la testa. A Mondriago riempiamo le borracce e poi chiacchiero con un signore che mi dice che da quando c'è il ponte tibetano un sacco di gente va in giro "a caso" e molti cadono. Arriviamo alla Malga e l'elicottero di Verona Emergenza atterra con il ferito all'esterno e poco dopo riparte con il ferito sistemato all'interno. Ho fatto in tempo a vedere un maschio di circa 35/45 anni...e le scarpe: tipo... tennis... lisce. *
Se ve la volete cercare... affari vostri.
Alla fine per noi 10 km scarsi e poco meno di 400 mt di dislivello. Zaino di 20 kg sulle spalle per scrivente con la "nuova" clavicola" che non ha dato nessun tipo di problemi.
Alla fine per noi 10 km scarsi e poco meno di 400 mt di dislivello. Zaino di 20 kg sulle spalle per scrivente con la "nuova" clavicola" che non ha dato nessun tipo di problemi.
Un "brava!" meritato alla "Piccola Sherpa".
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