PREMESSA
Raccontare la mia Legend Extreme non è semplice perchè sono molte le sensazioni che inseriscono l'esperienza in una sfera di emozioni che è difficile sia esprimere che sintetizzare. La vigilia non era stata di riposo, sin dalla mattina del sabato ero a Velo per sistemare tutta l'organizzazione con gli altri. In mattinata salto la recita della figlia ma nel tardi pomeriggio faccio ritorno a Verona per partecipare alla cena di fine anno scolastico con i genitori della classe di mia figlia. Il tempo di un doccia e di cambiarmi e mi accorgo che mi sono rimaste in tasca le chiavi del Palazzetto dello Sport di Velo. Chiamo e ci accordiamo per un incontro a metà strada (San Rocco) dove faccio un veloce passaggio di chiavi con Remigio (B.) che era partito da Velo. Ma il telefono squilla in continuazione e la cena la faccio per ultimo mangiando qualcosa al volo non senza prima aver discusso al cellulare degli ultimi dettagli e varianti con il capo degli ASA che veniva dalla provincia di Padova e che sarebbe partito la mattina successiva. Il tempo di cenare al volo, salutare maestre e genitori e faccio ritorno a casa per sistemare borsa e mtb. La cena, a base di carne alla griglia, non era il top per una pre-gara ma la dose di carboidrati serali l'avevo già iniziata da mercoledì. In serata moglie e figlia decidono che sarebbero venuti con me a Velo, bene sarà una motivazione in più. Notte con mille pensieri e poco riposante ma nei pregara importanti per me è sempre così.
PREGARA
Sveglia alle 6, colazione e si parte alle 0700 per Velo. Mi dirigo verso l'area della
segreteria e parcheggio. Preparo la mtb, aria fresca come previsto e metto smanicato e
manicotti. Borraccia e camelbak con sali, nello zainetto barrette e ciucciotti. Kit di
assistenza meccanica completo di tutto quello che può servire e che mi rende autonomo.
Saluto moglie e figlia che vanno a sistemarsi verso la partenza e io mi dirigo in
griglia. Ciacolo con Luca e Davide del mio Team, passa Simone (S.) e mi saluta, sono
l'unico del C.O. che farà oggi l'Extreme, per di più. Il mio compito è finito alla
mezzanotte ma è importante anche raccogliere dati corsa durante, essere nel cuore della
gara (per me lo sfintere...ma il senso è lo stesso) per poi discutere di tanti aspetti
nelle prossime riunioni perchè per un C.O. non finisce tutto subito dopo la gara ma nei
giorni a venire dove a caldo si discute e si buttano le basi per l'anno successivo.
GARA
1^ Salita asfaltata
Pronti via e la partenza è a cannone. Non mi faccio coinvolgere e salgo del mio e vedo
subito che chi farà il marathon si tiene e così vedo passare a velocità più umane del
solito bikers che mi salutano:
il Biondani, Anonimo, Marcante con il quale ciacolo un pochettino, poi riprende il suo ritmo e lo
rivedrò all'arrivo. Vedo Vittorio con il quale farò la SRH quest'anno e che credevo avrebbe fatto l'Extreme invece parte per fare il Classic (maledetto, non fare lo stesso tra un mese!)
Tratto Gasperi - Vajo Squaranto
Una volta finita la prima salita ecco che ci si dirige verso Vajo Squaranto.
Proseguo del mio
passo con una sorta di pre-carburazione che mi accompagna all'inizio nelle gare lunghe. La
discesa mette a nudo le difficoltà di bikers che in discesa sono proprio alla canna del
gas. A metà per schivare un biker che nemmeno ha pensato di mettersi di lato, eccomi scivolare in maniera innocua. Riparto subito e becco Andrea (B.) nuovamente alle
prese con forature così come già successo alla Durello.
Come sempre sorriso stampato e scambio di battute.
Andrea sà come godersi la mountain bike e capisci perchè la Divinus da lui organizzata è un successo anche
da questi particolari.
Tratto Val Marisa - Grietz
Nel tratto iniziale pedalo bene poi all'inizio della salita verso l'incrocio con la E5
proveniente da Brutti ecco che causa le rocce umide tutti con i piedi a terra, impossibile
passare e scendo anch'io.
Perdo tempo, troppo, e quindi arrivati all'incrocio cambio
decisamente ritmo per recuperare minuti. Al ristoro di Grietz prendo un paio di mezze
banane e mi dirigo verso Bocca di Selva.
Tratto Grietz - Velo Veronese (bivio extreme/classic)
In questo
tratto ecco passare e salutare Bonfi Bonfi, FixJ, Vice, Leso, Cugino.
Chiacchero con Fabio (N.) dell'Hellas Monteforte che poi arriverà poco prima di me
all'arrivo. E' il momento di accellerare e in un battibaleno arrivo sul Tomba.
Sali al
volo ed una barretta tolta dalla tasca e mi butto a capofitto verso san Giorgio.
Nella
parte iniziale non tiro più di tanto. Mi si affianca Michele, un biker della provincia di Venezia
che segue il blog, lo ringrazio, due ciacole poi lo saluto e accellero di brutto. Supero
San Giorgio e quindi Malga Malera con ritmi molto alti. Devo recuperare il tempo perso.
Arrivo alla Discesa delle Lastre con velocità da caccia, con successivo tratto tecnico
superato alla grande e sopraggiungo su un biker che mi cade davanti e lo schivo di un
soffio. Finito il tratto tecnico ecco che becco l'Orlandi alle prese con una foratura
(scoprirò poi che era senza camera -!!!- e che Anonimo gliene aveva dato
una...cinese...bucata), punito da Murphy per la sua dimenticanza ma che mi supererà, se
ricordo bene, sul single track verso Sartori. Arrivo sul bivio a 2h40' dalla partenza. Ho
20' circa di anticipo sul cancello. Mangio e bevo qualcosa e proseguo.
Bivio Extreme/Classic - S.Moro
La gara per i bikers è finita. Inizia quella per...gli aspiranti leggendari.
Chiaramente il numero di bikers è drammaticamente diminuito. Si pedala quasi da soli. Vedo bikers davanti e dietro ma solitari e distanziati, la maggiorparte, gli uni dagli altri. In questo tratto ho cercato di recuperare ma di essere anche regolare.
Chiaramente il numero di bikers è drammaticamente diminuito. Si pedala quasi da soli. Vedo bikers davanti e dietro ma solitari e distanziati, la maggiorparte, gli uni dagli altri. In questo tratto ho cercato di recuperare ma di essere anche regolare.
La prima parte
verso Malga Vazzo la faccio di slancio ma senza esagerare e poi mi preparo per la seconda
parte che ritengo più difficile. Mi affianca una moto dell'assistenza e ci salutiamo. Gli
chiedo se sono l'ultimo e mi dice che ne avevo un bel tot dietro. Mi mette morale e
continuo a pedalare di gusto. Quà e là bikers alle prese con problemi tecnici. Cerco di
tenere un buon ritmo e arrivo a San Moro superando il cancello a -15' dalla chiusura.
Molti bikers rimarrano fuori perchè dietro ne avevo almeno un 15/20.
S.Moro - Badia Calavena - Selva di Progno.
Affronto la discesa verso Badia di slancio ma con un margine di sicurezza che mi permette
di svangarla su una curva presa troppo allegra che mi consiglia di darmi una calmata per
evitare patatrac a questo punto della gara. Spingo bene, le gambe stanno bene e supero in
successione il ristoro, il progno e mi dirigo verso la salita asfaltata che conduce verso
Corno Barilla.
Salita asfaltata - Giazza
Inizio la salita e le prime rampe le salgo bene. Mentre salivo vedevo in alto altri
bikers così come altri dietro di me. Ad un certo punto vedo 2 bikers che si avvicinano
sempre più da dietro e mi rendo conto che stò andando troppo piano. E' l'inizio della
cotta e devo ricacciarla da dove viene il più presto possibile. Bevo spesso e
mangiucchio ma perdo un sacco di tempo, spingendo a fatica un 32*36. Verso i 3/4 mi riprendo e accellero. Finisce l'asfaltata e riprendo a
pedalare meglio ma la dura e lunga salita sterrata mi mette in seria difficoltà e mi fermo un paio di
volte. Vedo altri bikers dietro ma sempre più lontani. Mi affianca in moto Claudio (C.)
del nostro C.O. e mi dice che sono l'ultimo ed io gli dico che non è possibile perchè ce
ne sono altri dietro. Mi risponde che quelli dietro si sono ritirati tutti. Mi autonomino
scopa e man mano che passo ai punti presidiati dò il rompete le righe. Supero le Selle
e arrivo sull'asfaltata verso il ristoro. Manca solo l'ultima salita. Il morale è alto,
non ho crampi e devo solo stringere i denti sulle Gosse. Arrivo al gazebo organizzato dal
mio Tem (Andreis) e tutti i ragazzi mi fanno grandi feste oltre che i complimenti per la
tenacia. C'è anche "Bubu" Valbusa sul Quad (anche lui del C.O.). Due ciacole anche con lui, mangio e
bevo, un incoraggiamento dei butei e riparto per l'ultima drammatica salita.
Salita delle Gosse
Bubu mi scorta fino all'inizio della salita, lo faccio passare, supero il punto di SDAM e
proseguo. Oramai salgo di 24*36. E' sofferenza pura ma pian piano la svango. Ho 2h30' ancora di tempo
ed è l'unica difficoltà che mi rimane. Nei tratti più bastardi scendo dalla mtb e poi
riparto. Sarà così fino al ponte. Passa Andrea (F.) sulla moto e rimane stupito della mia
convinzione nel terminare quando gli dico che "chi osa vince", "hai un bello spirito" la
sua risposta. Penso alla canzone su Pantani che diceva più o meno che "la salita assomiglia un pò alla vita,
devi sempre un pò lottare". Poco prima della galleria incrocio un biker in gara che
scende. Lo fermo e gli chiedo perchè molla e lui mi risponde che non ce la fa più. E' un
M5 triestino. Ha chiamato la sorella a Velo e lo sto andando a prendere a
Giazza. Lo riprendo aspramente per scuoterlo, passo 5' a convincerlo e alla fine ci riesco. Richiama la sorella e l'avvisa di aspettarlo a Velo. Tira e molla arriviamo alla
fine della salita.
Al ristoro prendo 2 bicchieri di coca e riparto con il triestino in
grossa crisi. Gli dico che oramai è fatta, piccolo strappo fino al gpm ai 1200 mt e poi
sarà discesa fino a Velo. Parto con l'intenzione di bruciare le ultime energie rimaste. A
100 mt dal gpm crampi bastardi all'improvviso, probabilmente dovuti anche ai tratti a
piedi. Mi fermo al volo, stringo i denti, rimonto in mtb e riparto mentre Remigio (B.) mi
viene incontro e con il quale scambio un paio di battute. Al gpm mi aspettano Emiliano
(F.) anche lui del C.O. - e Sindaco di Velo - con la moglie Silvia che si mette a far suonare una campana per mucche.
Tutti ad incitarmi e a gridare che era finita.
Gpm - Velo Veronese
Li saluto e proseguo a questo punto con le ali ai piedi e mi butto in discesa non senza
schivare una mandria di mucche giusto giusto sul sentiero che porta alla malga.
Affronto
in velocità le ultime discese. Arrivo sull'asfalto finale, metto la padella e la spingo
di forza ma se mi alzo sui pedali sento tirare con quasi-crampi in agguato. Tolgo un
dente e spingo a manetta fino all'arrivo, con Simone (S.) e Andrea (B.) che mi attendono
all'arrivo e che scattano una foto ricordo mentre mani al cielo taglio il traguardo dopo 8h 07' tanto lunghe quanto entusiasmanti .
E' finita....ho macinato 89km e 3100 mt di dislivello..disumani...
E' finita....ho macinato 89km e 3100 mt di dislivello..disumani...
POST GARA
Arrivo alla macchina mentre moglie e figlia vengono a salutarmi. L'accenno di crampi
passa subito. Mi salutano in tanti tra i quali Roberto (Z.), Luca (P.) e altri che non
ricordo ora. Il Trio Piocio (Conte, Marcante, Orlandi) si presenta al completo e
chiaccheriamo allegramente. Chiaramente mi davano per ...disperso (Bastardi! E' il Conte di più perchè è un quasi pari età..). Sono arrivato 2h dopo di loro (Conte a premio, complimentoni ) ma alla fine siamo tutti dei
sopravissuti in una maniera o in un'altra. PS: Prima di partire Marcante perde le chiavi della macchina...e poi le ritrova (che *ulo!)
CONSIDERAZIONI FINALI.
Questo lungo post è finito. Spero vi sia piaciuto leggerlo e mi auguro di avervi
comunicato le emozioni di una gara che evolve in impresa nel momento stesso in cui la tua
testa va oltre i limiti delle tue gambe. L'Extreme non è per tutti . Per tutti è il
Classic. Oltre ad aver accumulato km e molte ore consecutive in bici negli allenamenti,
occorre conoscersi a fondo, conoscere i propri limiti e sapere come gestirsi altrimenti non arrivi alla fine. Bere,
alimentarsi, non esagerare con i rapporti, fare la gara su se stessi e non sugli altri. Un
Extreme non si improvvisa, che tu arrivi primo od ultimo è sofferenza applicata sui
pedali, sono ore passate solo con te stesso e i tuoi pensieri, ascoltando il tuo corpo
che vuole ribellarsi a quella tortura ma... la testa non molla e reprimi sul nascere
qualsiasi tentativo di... ammutinamento. Ti nutri insomma della soddisfazione che avrai a passare
il traguardo e che sarà il booster per le successive imprese personali.
Alla prossima per
approfondimenti ambito organizzazione e del 2013.
Gran bel post, complimenti Andrea!!!
RispondiEliminaIo sto meditando che, dall'anno prossimo, ripiegherò sui Classic...son vecio :-)
Se vedemo!!!
Anch'io il prossimo anno Classic. Chiudo con la Sellaronda Hero 2012 in bellezza (speriamo).
RispondiEliminaAlla prossima ;)
Per leggere questo sermone sul Moloch, ho deciso che mi prendo la serata e almeno due borracce di maltodestrine. Stasera, stasera...
RispondiEliminaIo mi discosto dalla vostra visione e per l'anno prossimo voglio l'Ultramarathon con la risalita dalla Val Fraselle e rientro via Fraccaroli e poi ritorno al Gaibana. Confido sempre sulla leggeresse Scalona.
RispondiEliminaOkkio che la Val Fraselle era in stata presa in considerazione in una delle prime fasi di studio del percorso.
RispondiEliminaNon disturbare il Can che dorme...
'sto Moloch non lo sopporti proprio.
Sono risorto come l'Araba Fenice alla DSB lunga del 2011 e nel 2012 ho sconfitto il Moloch.
Manchi di apprezzamento per il simbolismo dei miei post.
Rife la ns visione ti ricordo che abbiamo una 15na d'anni più di te e siamo...più stanchi!
Ti ho detto che il sermone lo devo ancora leggere... sto già girando sui rulli, per essere pronto a questo nuovo MX...
RispondiEliminaIl Marcante, oltre che essere più giovane di noi, è anche molto più Ganassa...forse rinsavirà un pochetto, quando un 60enne lo svernicerà ancora in MTB :-D
RispondiElimina...e poi non è detto che le superleggere vengano ammesse in gara. Ora che ci penso...magari faccio inserire nel regolamento che la mtb deve essere almeno...9 km.
RispondiEliminaSotto non sei ammesso :D
Si può aggiungere che non è scritto che tra 15 anni andrà come va il Conte o come vado io...magari sarà un Cumenda con l'orologio nel panciotto e la pipa in bocca...sarà sempre ganassa?
Walter_81
RispondiEliminaComplimenti per il coraggio di affrontare un percorso tanto impegnativo, complimenti per la tenacia con cui sei riuscito a dominarlo e complimenti ancora per il post coinvolgente.
Grazie Walter e felice che il post abbia comunicato le emozioni di una giornata in mtb indimenticabile.
EliminaGran bel resoconto della gara! Riesci trasmettere anche a chi, come me, non partecipa alle gare cosa voglia dire affrontare una simile competizione! Poi visto che siamo quasi della stessa "classe", mi servi da stimolo x continuare a credere nelle ns. potenzialità! Complimenti ancora! Paolo il "Maratoneta
RispondiEliminaGrazie Paolo, vedo che continui a seguire il blog, mi fa piacere. La testa è fondamentale ma anche un fisico resistente agli sforzi prolungati è d'obbligo. Sai che alcuni anni fa alcuni studi hanno riportato che la motivazione contribuisce alla produzione di endorfine? Eppoi noi anzianotti cerchiamo sempre di goderci fino in fondo le imprese perchè il tempo non si ferma e preferiamo riempire per bene l'armadio dei ricordi ;)
EliminaSalutoni
Mi sono preso tutta la mattina per leggere il Moloch tra tutte le cronache della Lessinia Legend Extreme 2012!
RispondiEliminaMi merito anch'io qualcosa, che ne so, uno spritz, una medaglietta di ricordo.
Grande CACTUS, semplicemente GRANDE. Devi ricordare a tutti che tu hai sofferto per OTTO ore, sei quello che ha sofferto più di tutti col corpo, sicuramente non con la testa per convincere anche il triestino a tornare indietro.
La tua testa è la più forte, è imbattibile. Se non fosse per il corpo, potresti andare a fare la Salzkammergut. Non ti manca nulla. Zainetto pieno con le tue cose e via.
Nutro sempre profonda ammirazione per chi ha la testa per queste cose. Non c'è niente da fare. La Extreme non è per tutti: è solo per chi ha testa.
GRANDE ANCORA ANDREA!
Grazie Marcante delle tue belle parole.
EliminaRife il tuo tempo dedicato alla lettura di questo "tomo" di post ti sei meritato effettivamente uno spritz!
La testa c'è ed anche un pò di fisico dai, se non altro sono un (quasi) 50nne con una certa resistenza agli sforzi prolungati ;)
Ora mi avvicino al lungo della SRH 2012 con più consapevolezza visto che sia al lungo della DSB 2011 (9h30') e alla Legend Extreme (8h07') sono arrivato al traguardo.
Alla prossima
Grande Andrea bellissimo resoconto post gara :)
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