"This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend
The end of our elaborate plans
The end of ev'rything that stands
("The End", Doors)
Fine della mia stagione "agonistica" (2 Marathon, 5 Gran Fondo, 1 Cronoscalata) con la GF "d'Autunno" alias "Avesa-Benini" alias "delle "Foglie Morte". Una GF che le recenti piogge durante la settimana hanno reso più complicata del previsto ma... andiamo con ordine. Partito da casa da Verona Borgo Santa Croce alle 0815 arrivo ad Avesa alle 0830. Ritiro pacco gara e numero e mi incrocio con Vittorio (Team Todesco) con il quale passerò la giornata e la gara. Cielo parzialmente coperto con temperature fresche al mattino che sono divenute più piacevoli col passare delle ore. Tolgo i manicotti poco prima della partenza in quanto la lunga salita asfaltata, che ci porta al primo tratto sterrato, permetterà di riscaldarci. La salita asfaltata fatta "a freddo" non è uno degli avvii che preferisco e penso solo a spezzare il fiato e prendere il ritmo. Io e Vittorio saliamo praticamente insieme superando bikers e superati a ns volta da altri bikers. L'abbandono del tratto asfaltato porta subito alla prima difficoltà tecnica con il passaggio su un lungo tratto sterrato con rocce piatte ("i sassoni") rese viscide dalle recenti piogge. Perdo a metà tratto la ruota anteriore e devo spingere di corsa la mtb per un breve tratto per non intralciare i bikers dietro e per trovare lo spiazzo giusto per ripartire. Il tratto nel bosco (fatto decine di volta quest'anno, sempre sull'asciutto o quasi) presenta quà e là le stesse difficoltà con bikers che scendono e spingono in alcuni tratti e per scivolate varie più o meno innocue. Qua e là problemi meccanici di alcuni bikers di cui un paio mi sembrano sprovvisti del materiale minimo (vuoi mettere risparmiare qualche grammo...). Pedaliamo senza dannarci più di tanto l'anima anche se è tutt'altro che una pedalata di fine stagione visto la difficoltà del percorso in queste condizioni. Ci dirigiamo verso il tratto Gaspari-Case Vecchie dove il primo giro in discesa nel bosco mi mette in difficoltà. Vittorio mi supera e dal quel momento in poi mi distacca sempre in discesa e lo riagguanto in salita e questo avverrà fino alla fine della gara dove arriverà un paio di minuti prima dello scrivente. La discesa (affrontata 2 volte) è una trappola in quanto le rocce sono delle saponette e anche se la conosco mi sembra di pedalare sulle uova. Vedo un paio di bikers in lontananza frullare e nello stesso punto, nonostante l'attenzione, perdo l'anteriore rimanendo miracolosamente in piedi credo più grazie alle coperture (2.25 ant. e 2.30 post) che alle mie capacità: è il campanello d'allarme. Da quel momento decido di non concludere la stagione con una caduta, o peggio facendomi male, e tiro il freno a mano. Molti bikers mi superano in quel tratto e mi fermo di tanto in tanto per farli passare. Nella salita successiva però ne riprendo 5/6 e li supero. Nel 2° giro decido che nella discesa devo andare più forte e quindi, pur con le dovute attenzioni, la affronto in maniera più decisa e fluida e li tengo dietro. Nell'ultima salita accelero e mi riavvicino a Vittorio che vedo distintamente sempre più vicino. Negli ultimi 5 km raggiungo e supero altri bikers e arrivo al traguardo con le gambe che girano bene e tanto fiato sintomo di una condizione fisica buona e che solo i tratti scivolosi in discesa mi hanno rallentato. Chissenefrega! All'arrivo vedo qua e là bikers che sono caduti (basta osservare i segni sui completi) ed uno seduto sull'ambulanza quindi ben venga siano arrivati prima di me, sinceramente non mi dispiace essere arrivato dietro, ho già dato alla 3 Valli con una quasi frattura del polso con megascivolata sulle rocce umide alla 1^ discesa. Vittorio mi arriva davanti di un paio di minuti, e si che non stava benissimo fisicamente, ma la sua capacità in discesa è sempre stata migliore della mia (ma anche lui “ha dato” alla mtb anni fa con una frattura del polso). Andiamo a consegnare il numero, beviamo qualcosa e poi andiamo a mettere le mtb nel furgone di Vittorio. Poi andiamo a prenderci il piatto di riso ed un bicchiere di bianco di Custoza. A seguire la lotteria dove per il 2° anno consecutivo Vittorio acchiappa qualcosa e scrivente un mazza nel senso di “nada” ovvero nulla. Non importa. Carichiamo le bici, ci salutiamo e ci diamo un appuntamento nel prossimo futuro per le uscite “invernali”. È stata una bella mattinata in mtb che chiude le danze di questo 2010 dal punto di vista delle gare. Ora solo escursioni da qui a febbraio. Eh sì perchè il freddo ed il maltempo non mi vedranno di certo appendere la mtb al chiodo: il materiale tecnico invernale è là che mi aspetta. “This is the end...”



Stupenda giornata...come già si sapeva. Mancare alla festa di "Casa Benini" è sempre un peccato, condividerla poi con chi guarda la mtb dal tuo stesso punto di vista è ancora meglio.
RispondiEliminaVittorio.
Già bella giornata in tutti i sensi. Grazie della compagnia e...alla prossima uscita.
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