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domenica 26 settembre 2010

"Extreme Race Punta Veleno " (Brenzone, 25/9/2010) ovvero..."Limite Verticale"

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Eccomi quindi qui a raccontarvi la mia personale impresa che mi ha visto ieri prendere parte alla 1^ edizione della cronoscalata a "Punta Veleno" ovvero la salità più difficile d'Italia e tra le 5 d'Europa.
IL PRE-GARA
Alle 0800 io e Roby partiamo da Verona in direzione Castelletto di Brenzone (VR) dove arriviamo alle 9. Alla partenza a Verona guadiamo in cielo e speriamo che almeno non piova visto che ha diluviato nelle ultime 24 ore. Siamo decisi a fare la gara con qualsiasi condimeteo ma Giove Pluvio ci sorride e per tutto il giorno avremo sole e cielo blu. Arriviamo a Castelletto dove soffia un forte vento e la temperatura segna 13° e andiamo a ritirare il pacco gara che consiste in una maglia nera a maniche lunghe come ricordo della gara  ed il pranzo offerto.

Nel pacco gara anche il chip della TDS per il quale non diamo nessuna caparra. Quà e là bikers come noi che scaricano le bici e attaccano il numero. La maggiorparte son bdc ma non mancano le mtb. Non vedo bikers "della domenica" e capisco subito di trovarmi in mezzo a scalatori forti e mtbikers di pari spessore. Poco meno di un centinaio alla partenza ma all'arrivo saranno meno di 80, credo. Ci dirigiamo verso la partenza e mi metto in 1^ fila, c'è posto. C'è una bici appoggiata lì vicino, la fotografo, è una "ibrida", un incrocio tra mtb e bdc: è della Paola Pezzo. La Pezzo esce dal Bar, prende la bici e si mette al mio fianco.

Gli chiedo della sua bici e parliamo un pò delle ruote e dei cerchi che aveva usato 10 anni prima a Sidney. Le chiedo se posso fare una foto ricordo, mi mette una mano sulla spalla, un bel sorriso e Roby immortala un bel momento ciclistico della mia vita sportiva. Mi chiede se ho già fatto la salita e alla domanda sui rapporti da usare mi dice che sicuramente userà il 22 nei tratti più duri. Ciò mi solleva perchè se leì userà il vigliacco allora sicuramente lo userò anch'io!
LA GARA
Partiamo ma non è l'inizio gara bensì un giro sul lungo lago di circa 25 km che ha lo scopo di riscaldare la muscolatura.

Facciamo il giro di andata (verso Malcesine) sui 30 km/h e mi sembra sin da subito che non si scherzi e non si pedali da scampagnata. Sulla strada del ritorno, ovvero quella che ci porta verso Assenza e l'inizio della salita, salgono in cattedra i bdc che impongono un ritmo elevato, oltre i 40 k/h, e ci spacchiamo in 3 tronconi. Mi accorgo di essere alla fine del 2° troncone e accellero per raggiungere il gruppo davanti a me. Quando lo raggiungo mi rendo conto che siamo ad Assenza, rallento ma tempo 1 km, svolta a sx e inizia la gara, passo sopra il tappeto del chip e alzo la testa osservando il gruppo che si stà sfilacciando. Ho fatto in tempo a mettere il 32, un paio di bdc e mtb sono rimaste fregate e non hanno fatto in tempo a cambiare. La salita è repentina e io salgo in piedi con il 32 anche perchè sò che fino al 2° km posso usarlo. Supero un paio di mtb e bdc in difficoltà ma mi rendo conto di essere troppo alto di battiti causa lo sforzo fatto poco prima per raggiungere il gruppo prima della salita. Superiamo delle case, la salita è fattibile, vorrei accellerare ma mi impongo di riprendere il giusto ritmo. Roby è alcuni metri dietro di me, saliamo praticamente dello stesso passo. Dopo circa 3 km, dopo un tornante, un vero e proprio muro di asfalto che affronto inizialmente col 32 ma a metà mi rendo conto che lo sforzo chè sto facendo non mi porterà molto lontano. Metto il 22 e lavoro con i pignoni che vario a seconda della pendenza.

Il tratto dal 3° al 6° è infernale ed indescrivibile, occorre vederlo e farlo per capire. Ogni tanto ai tornanti vedo quelli dietro e davanti che in silenzio, come me, spingono faticosamente i propri rapporti. Supero una bdc con un tizio sulla 50ina con bella gamba ma con rapporti da bici normale che và letteralmente a strappi e di tanto in tanto a zig-zag. Lo supero in un tratto durissimo, il Garmin mi dice 25%, gli dico che và forte perchè io posso contare sul 22 e lui nò. Saliamo insieme per un km circa, che in una salita del genere sono tanti minuti, è sotto sforzo mentre io salgo più regolare. Al ristoro si ferma mentre io tiro dritto perchè ho la borraccia e perchè "chi si ferma è perduto". Roby è a poche decine di metri da me, se dovessimo avere dei problemi meccanici ci daremmo reciproca assistenza quindi controlliamo la nostra posizione. Ad un certo punto sento qualcuno che arriva alle mie spalle e poco dopo una biker in bdc mi supera. Và su ai 10 km/h, io vado ai 5/6. Roby mi dice che dovrebbe essere la tizia che ha vinto l'Avesani. Beh, allora tutto torna, mi dico. Non si sente un rumore, il cielo è azzurro, c'è un bellissimo sole, il panorama è stupendo. La salita è assassina, devi mantenere il  ritmo, devi essere concentrato, non sono ammesse pause "mentali". Ai -5 dall'arrivo vedo davanti a me un mtbiker, a circa 100 mt, che sale quasi costantemente in piedi. Penso a Nibali e alla 3^ultima  tappa della Vuelta 2010 e mi dico che devo salire in progressione, senza strappi, per riprenderlo. Cambio rapporto e comincio a rosicchiare metri ma il biker si accorge e rilancia. Sui tornanti più duri comincio a tagliare e vedo chè il Garmin mi dà anche 30% sui tagli di tornante mentre il biker davanti a me si allarga nei tornanti per salire. Stacco leggermente Roby ma quando mi giro vedo che è poco lontano, un centinaio di metrri al massimo. Ad un tornante vedo una bdc che ha bucato. Metro dopo metro mi avvicino al biker. Mi esalto e su un tratto in cui il Garmin mi dà una pendenza del 25% metto un rapporto più duro e vado in danseuse, oramai il biker è a 10 metri. Ma lui rilancia, non vuole mollare. E' una sfida all'"OK Corral" oramai. Accellero e mi aggancio alla sua ruota. Rimango a ruota fino ai -2 dall'arrivo. Tutti e due abbiamo messo il 32 e lui tira come un matto, non vuole farsi superare. Dietro una curva intravedo che c'è uno strappo, lui no. Metto immediatamente un rapporto più duro e lo supero in "danseuse" di slancio. Anche lui si mette in piedi ma oramai non mi può prendere, urla il suo disappunto per essersi lasciato superare sull'ultimo strappo. Oramai sono lanciato, spingo in piedi  un rapporto ancora più duro. Dopo una curva, il traguardo, il tappeto per il chip. Il mio vasto mediale dx urla, sono ad un passo dal crampo. E' finita. Il biker che ho superato arriva al traguardo e vado a dargli la mano, lui sorride e ci diamo delle pacche sulle spalle. Dopo 1 minuto circa arriva Roby, anche lui ha dato tutto.
IL POST-GARA

Ci abbracciamo, è stata dura ma ne è valsa la pena. Arrivano altri bikers. Dopo un pò arriva il mezzo "scopa" che ha raccattato alcuni bikers. Altri hanno mollato o hanno avuto problemi meccanici. All'arrivo beviamo qualcosa, poi ci copriamo (c'è un pò di vento e fà freddo) e scendiamo per alcuni km per andare all'Hotel Edelweiss di Prada. Ci andiamo a cambiare e mettiamo indumenti asciutti e più pesanti. Poco dopo incrocio la Pezzo, le chiedo com'è andata e lei mi dice bene ma non mi dice quanto (sapevo che aveva vinto ma la modestia fà parte della sua persona, più si è "grandi" più si dovrebbe esserlo. Una lezione per tanti). Chiacchieriamo un buon quarto d'ora di nazionale mtb femminile, dei recenti campionati in Canada, di quelli ad Haifa. Aiuta la conversazione anche che sono abbastanza informato, per via del blog, sui risultati e i tracciati delle competizioni internazionali. Andiamo a mangiare e io e Roby ci sediamo ad un tavolo con i  bikers che si sparpagliano nella sala. Poco dopo al ns tavolo si siede un biker dell'Olympia, 2 bikers del Team della Pezzo...e poco dopo la Pezzo. Ci raggiunge poco dopo il marito della Pezzo, l'ex-pro Rosola e uno dei loro figli.
Il pranzo è ottimo, si ride e si scherza, l'atmosfera è molto rilassata. Andrea (Berlusconi), il biker dell'Olympia è anche "giornalista" della rivista on-line Solobike.it ed è lì per recensire la gara (QUI la recensione di Andrea per Solobike.it). L'organizzatore lo cerca e gli parla più di una volta.

Dopo il pranzo, le premiazioni e la lotteria con le estrazioni di 3 soggiorni sul lago. Viene premiato anche il biker più anziano, un bolzanino di 71 anni che è salito sù senza problemi con la sua bdc. Complimentoni da parte di tutti e grandi applausi. Ci mettiamo la mantellina e Andrea dell'Olimpia viene con noi. Prendiamo la strada in direzione Lumini e poi con un taglio sulla dx scendiamo fino a Castelletto, seguendo le indicazioni forniteci dai simpatici ragazzi del Team della Pezzo con i quali avevamo pranzato. Durante il tragitto parliamo con Andrea del mondo della mtb, che lui conosce bene. Lui fà molte marathon e si allena con Deho. A Castelletto fà caldo, salutiamo Andrea che torna alla sua Como e io e Roby ripartiamo per Verona.
COMMENTO FINALE
E' stata una bellissima giornata in tutti i sensi. Una gara fantastica, un organizzazione superba (la stessa della Bike Extreme) capitanata da Stefano Ballardini a cui tutti hanno fatto i complimenti.Con soli 15 euro "cadacranio" sono riusciti a offrirti 1 pranzo completo (1°/2°/contorno/acqua/vino/dolce/caffè), un maglia ricordo, il chip TDS senza caparra, servizio fotografico gratuito (le foto si potranno scaricare gratuitamente nei prossimi giorni). Lungo il percorso ti incoraggiavano anche quelli dell'organizzazione e della assistenza così come gente comune che si trovava lungo il percorso. All'arrivo il sindaco di Brenzone ha atteso tutti fino all'ultimo biker che ha tagliato il traguardo. Nessuno parlava di tempi e di cronometro. Certo, quelli forti sono saliti come missili  (ha vinto Bettoni per gli uomini e la Pezzo per le donne) ma tutti ci sentivamo un pò degli "eroi" perchè l'avevamo fatta e finita, tutti apparivano molto soddisfatti. Mi sembrava d'essere alla Dolomiti Superbike. Una lezione sulle capacità organizzative di cui i C.O. di alcune GF MTB del veronese dovrebbero tenere conto. Si vedeva comunque "il manico" dell'organizzatore che di esperienza si intuiva che ne aveva da vendere. Che aggiungere? Ah sì, "Punta Veleno"...arrivederci al prossimo anno!

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