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mercoledì 25 agosto 2010

MTB: prove percorso più pericolose delle gare

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Non vi è dubbio che i ciclisti su strada si siano fatti una 'brutta fama', spesso per colpa di pochi, che hanno contrassegnato un pò tutto il movimento, ma quello che sta succedendo sui sentieri e nel fuori strada con le mtb deve far riflettere. Molto spesso, in occasione delle varie granfondo o gare xc a tutti i livelli, vengono tracciati anticipatamente i percorsi di gara, ma non tenendo conto che in quei tracciati, specialmente durante la settimana e soprattutto in quelli che attraversano vigneti o piantagioni di vario genere, vi sono persone che lavorano, con mezzi motorizzati e che quando si devono spostare, ovviamente non stanno a guardare se arrivano bikers spericolati che si buttano a capofitto senza pensare a ciò che potrebbe succedere in caso si dovessero incontrare di colpo persone o mezzi motorizzati in lavorazione. Ancor più in questo periodo della vendemmia, l'attenzione deve essere maggiore e le velocità delle prove percorso moderate, poichè il livello di rischio è ben maggiore.Si ricorda che in caso di incidente con la mtb in una proprietà privata, la responsabilità è solo ed esclusivamente del biker.Questa osservazione arriva da molti organizzatori che lamentano questo fatto, che da un pò di tempo ha portato anche gli amanti delle 'ruote grasse' nelle pagine dei quotidiani a causa degli incidenti da loro procurati grazie alla loro sfrontatezza e sbadataggine.Certo, non si può fare di tutta un' erba un fascio, ma il ciclismo su strada ne è testimone: spesso e volentieri, a causa di pochi, quando ci si svela a qualcuno di essere ciclista, questo è subito pronto con una frecciatina o tanto più con una critica a sfavore di tutto un movimento senza distinguo.Il problema degli incidenti con le mtb, quindi, non ricade solo su chi ne rimane coinvolto direttamente, ma specie nei periodi di 'prova percorso', essi potrebbero arrecare importanti problemi agli organizzatori delle varie manifestazioni, che legano il transito della loro gara, al rapporto  con i vari 'proprietari terrieri' che concedono il passaggio delle gare in cambio di innumerevoli garanzie da parte, appunto, delle varie organizzazioni. In conclusione, il messaggio è quello di 'fare squadra' e rendersi tutti responsabili: organizzatori, per primi e bikers, poi, onde evitare che questo meraviglioso sport trovi difficoltà a causa di 'pochi' che per il gusto di rischiare a livello personale, potrebbero mettere in seria difficoltà un intero settore: quello organizzativo. Occhio, quindi, in prova percorso e non solo, anche nei sentieri e specie quando si transita nelle proprietà private, perchè il pericolo è sempre in agguato....e poi, se si incontra qualcuno che lavora nel proprio tragitto, un cenno di saluto cordiale non costa poi nulla! (Fonte: Solobike)

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