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domenica 22 agosto 2010

21 agosto 2010: "Tremalzo Attack"ovvero... missione compiuta.

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L'uscita di ieri rientra nel novero delle "uscite obbligatorie" significando che, a mio parere, un mtbiker nelle ns zone (e quelle limitrofe)  almeno una volta nella vita deve andare a sputare sangue sulla mitica salita che da Limone porta a Passo Tremalzo. Erano anni che mi ero ripromesso di fare la salita e la discesa della Bike Extreme che molti biker m'avevano sconsigliato di fare. Hai voglia a studiare l'itinerario, l'altimetria, le pendenze, le percentuali, etc. Se non la fai non puoi capire. Dopo mesi di "chiacchere" si prende la decisione e con Roby stabiliamo la data del 21 agosto.
Il timore era che se perdevamo tempo con altre date rischiavamo di fare l'uscita con temperature più basse e che la cosa migliore sarebbe stata quella di approfittare delle belle giornate di sole previste. Con Dimitri avevamo parlato più volte quest'anno di questa uscita e quindi gli dico di estendere l'uscita a chi del suo gruppo (MTB Golosine) fosse interessato. Alla chiamata rispondono presente anche Michele (da San Bonifacio) il "butin" del gruppo (23 anni) e Vittorio (Team Todesco). Partiamo tutti da una ventosa Limone sul Garda in direzione dell'asfaltata che porta prima a costeggiare la statale del lungolago e poi  prendiamo a salire sempre su asfaltata per andare a prendere dopo 6 km circa lo sterrato che porta verso  Passo Tremalzo. 
Il tratto asfaltato è tutt'altro che semplice e ha pendenze importanti, la sveglia ci viene data subito, con le gambe che devono ancora carburare. Dobbiamo ancora iniziare e già stiamo faticando...e il bello deve ancora venire. Io all'inzio sono un pò inkazzato per il fatto che dopo tanto tempo sono sprovvisto del mio gps (in arrivo quello nuovo, un Garmin 605) e della traccia da seguire, con i miei waypoints fatti in casa e le indicazioni circa distanza e pendenza. Fortuna che sia Dimitri che Vittorio sono provvisti di gps (Garmin 705 - Garmin 305). Ma i veri conoscitori d'area sono il "Toy" ed il "Ciri" che hanno già fatto 2 volte il percorso. 
Il "Ciri" è un M5 con una gamba notevole che ci mette alla frusta sin dall'inizio e il "Toy" è il classico diesel che una volta partito, arriva ovunque.
Con loro Carlo un simpatico 50enne di compagnia con il quale si pedala e si ciacola in allegria.
All'inizio dello sterrato si aggrega a noi Gerard un biker austriaco dei dintorni di Innsbruck. Fino all'inizio della strada sterrata tutti ciacolano e si "riscaldano" ma il bello comincia a fine bitume. Toy ed il Ciri sanno che cosa li aspetta, noi nò. Lo sterrato si presenta subito ostico in termini di fondo, in quanto immaginavo che fosse migliore. La strada comincia a salire, noi tutti cominciamo a scalare i rapporti, il gruppo si sfilaccia, ognuno sale col suo passo anche se siamo tutti vicini con Dimitri che chiude il gruppo ed un Michele in giornata no che faticherà tutta l'uscita a stare dietro.
La salita è costante e non dà un attimo di tregua, nessuno più ciacola, ogni tanto ci ricompattiamo. Ogni tanto una macchina scende (quasi tutte Panda). Fà caldo e la strada non smette un attimo di salire, con pendenze di non poco conto che possono essere affrontate solo se si è allenati, non c'è spazio per le improvvisazioni ciclistiche. Il panorama è stupendo, tra boschi e viste mozzafiato. Ma la strada è ancora lunga.
Arriviamo alla cascata del Lavino e riempiamo borracce e ci riposiamo un attimo. Sono circa le 11 e il Toy ci dice che ci vogliono ancora un paio d'ore. Mai previsione oraria fu più azzeccata e tra le 1300 e le 1340 tutti arrivano al Passo Tremalzo dove al Rifugio Garda tutti si sparano un panozzo ed una coca. Dopo aver recuperato le forze ripartiamo per fare un'ascesa breve di 3 km circa e screstare. Siamo ora in direzione Lago di Garda ma la strada è tutt'altro che semplice ed impone attenzione. Superiamo il tunnel che funge da spartiacque tra salita e discesa e iniziamo la fase di rientro a Limone. Al rifugio avevamo deciso di non fare la parte "impossibile" (nella Val del Singol) della discesa della Extreme affrontando invece ad un certo punto una discesa alternativa difficile ma fattibile. Sono in attesa della traccia per fornirvi maggiori dettagli. La discesa nella prima parte è resa difficle dalla presenza di numerosi bikers (molti della domenica che spingono a piedi la bici, chi senza casco, un delirio...) da alcune moto (2!) e da viandanti alla ricerca "dell'illuminazione" in cima. Dopo esserci ricompattati un paio di volte per vedere il pamorama mozzafiato e scattare alcune foto, cominciamo a scendere senza incontrare più nessuno o quasi. A metà discesa ci ritroviamo io, Roby e Vittorio mentre gli altri sostano un pò in quotà. La discesa è adrenalinica e scendiamo velocemente ,non senza rischi ogni tanto, e con un Vittorio che ci da una lezione di discesa con i V-Brakes, con Roby e scrivente che con i freni a disco non riescono a seguire il ritmo indiavolato del biker della Valpolicella.
Roby è in ritardo (ha un impegno a Grezzana) e sembra in trance da discesa che affronta con un coraggio finora mai visto prima durante le ns uscite. Passaggi veloci dentro gallerie scavate nella roccia, da pelo sullo stomaco, le braccia ed il corpo costantemente in tensione, non si può sbagliare nulla.
Arriviamo finalmente sull'asfaltata che da Tremosine porta a Limone. Attendiamo un poco gli altri. Dopo un pò una chiamata di Dimitri che ci dice che sono indietro e che stanno aspettando Michele. Purtroppo non possiamo aspettare, Roby deve assolutamente tornare a casa, Salutiamo telefonicamente e come razzi ci buttiamo sulla discesa che porta a Limone. Roby è assatanato e tocchiamo i 70 km/h. Ogni tanto disegnamo con le ruote delle virgole con le frenate. con la bici che rischia la derapata. Un paio di macchine ci tagliano la strada o effettuano manovre allucinanti come non fermarsi allo stop... o facendo retromarcia in salita ed in curva! Saliamo in macchina e rientriamo a Verona non senza fare coda tra Affi e Avio ritardando in questo modo ancora di più l'arrivo di Roby a casa. Alla fine arriviamo. Lungo il tragitto telefonate e sms di saluto con i ragazzi del gruppo. Ho sintetizzato una giornata bellissima sotto qualsiasi punto di vista: compagni esemplari, posti stupendi, un percorso duro sia in salita che in discesa, un meteo da cartolina e, non senza importanza, senza che qualcuno si facesse male. E non sempre tutto ciò è scontato. Volevo ringraziare tutti per la bellissima giornata passata insieme: Toy, Ciri, Carlo, Dimitri, Vittorio, Michele e Roberto. Una ricordo indelebile accompagnerà la data del 21 agosto 2010: "Tremalzo Attack": missione compiuta.
PS: Nei prossimi giorni pubblicherò i dati sulla salita e sul percorso.

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