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venerdì 22 febbraio 2013

"No ghè nè banane"...ovvero l''importanza del caschetto quando cadi

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"No ghè nè banane!" (trad. non c'è niente da fare, per i non veronesi): le immagini valgono più di mille parole. In questo post le immagini del mio caschetto, che mi ha salvato la pellaccia. Senza caschetto quei segni li avrei avuti sulla testa e le conseguenze sarebbero state forse ben più gravi. Solo un pazzo può pensare di andare in mtb e in bdc senza casco. La più banale delle cadute si può trasformare in tragedia, anche su una ciclabile. La mia velocità era bassa eppure guardate cosa succede al caschetto, guardate la deformazione nella prima foto, i graffi nelle altre due e la rottura nell'ultima foto. Un osso rotto si ripara...la testa no. Meditate gente meditate...



3 commenti:

  1. Confermo che quel casco ha fatto il suo dovere, infatti la tua testa è sempre la stessa e anche il tuo caratteraccio sanculottiano nei confronti della mia persona nobiliare...magari un piccolo trauma ti addolciva quel pochettino :-D
    Stasera vado a scegliere un casco per sostituire il mio che mi ha salvato sabato scorso...Ciao Radlerman!!!

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  2. ...e prendine uno anche per quando vai in città con quella city bike da fighetta...

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    1. ecco un'altra conferma che quel casco ha fatto proprio ben il suo lavoro :-D
      La mia city bike non è da fighetta, l'unico problema è che è troppo delicata e non regge alla potenza delle mie gambe che, rammento, "le tira ben dal de drio"...infatti, ieri sera, mi sono dovuto fermare al distributore di Via Fincato perché ho dovuto raddrizzare la ruota posteriore a causa di una mia azione perentoria sui pedali. Meno male che il benzinaio mi ha prestato una chiave, altrimenti me tocava fare una SFR fino in Contea ;-)

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