Oggi ha avuto luogo la preannunciata visita "biomeccanica". Quindi alle 1500 mi sono presentato con la mia nuova mtb (Olympia Brave Evo R2) presso il Centro Studi Sportivi "Max Strazzer" qui a Verona (via Torricelli 35) munito di scarpette, attacchi SPD nuovi di pacca e completo da biker (ho tradito il Team per un completo estivo rosso marchiato Velux; ebbene sì, lo confesso, non ho ancora il completo estivo marchiato Team Andreis). Davanti a me 2 bikers di Piove di Sacco (uno con una fiammante Bottecchia in carbonio con cambio elettronico: paura da quanto era bella!) che avevano finito e un biker di Trento con ben 2 bdc. Il "lavoro" eseguito sul canotto del ragazzo trentino si è prolungato più del solito spostando praticamente le lancette del mio rendez-vous di almeno 45' ma la cosa non mi ha dato assolutamente fastidio per la semplice ragione che Max Strazzer e Luca (co-titolare che tra pochi giorni si laurea in scienze motorie ed è in forza al Team Todesco) stavano facendo "le cose per bene". E' stato molto interessante vedere le apparecchiature e la metodologia di lavoro ma le due cose andavano di pari passo con la passione oltre che la competenza. Una volta terminato il lavoro sul biker trentino è venuto il mio turno. Mentre mi posizionavo per il controllo "della pianta del piede" ovvero su su una base in vetro (o similvetro) trasparente collegato ad un computer ho dato i miei dati (nome, cognome anno di nascita) e come spesso succede (non è colpa mia) mi si dice che non dimostro 48 anni. Difficile spiegare che dentro la carcassa apparentemente in buona forma non si nasconde un motore da supercar, quindi l'apparenza...inganna! L'esame serve a identificare esattamente l'anatomia del piede ed è alla base del posizionamento delle tacchette. Detto fatto, tacchette nuove montate e sistemate con la scoperta di avere le tacchette "vecchie" montate troppo in avanti rispetto all'anatomia del mio piede. Poi è la volta della ricerca del posizionamento esatto sulla sella ma prima vengo fatto riscaldare per 5 minuti pedalando ad x velocità. Per il posizionamento del sellino viene utilizzato una specie di coprisellino con sensori collegato ad un pc e viene analizzato come ti siedi sul sellino ovvero "le forze" in gioco. All'inizio mi viene subito detto che la sella è troppo bassa quindi nel giro di un paio di test viene trovata la posizione e l'altezza corretta. Luca mi consiglia di cambiare l'altezza del manubrio (che in quella maniera mi dava più fiducia in discesa) e toglie uno spessore. Pedalo per un pò in quella posizione e mi trovo diversamente posizionato ma con una sensazione positiva (più raccolto?) che mi dà fiducia. Alla fine viene compilata una scheda con tutte le misure "corrette" della mtb che potrò ora replicare sul mio muletto. Che dire? Sono ampiamente soddisfatto per la visita effettuata, per la competenza e non ultima la disponibilità e la gentilezza trovata in Max e Luca che nel mondo variegato del ciclismo non è sempre cosa scontata (v'è un certo numerio di alchimisti e banfoni). Ora si tratta di pedalare, di fare 4/5 uscite per abituarmi alla nuova posizione come mi ha consigliato Max . Non sono mancati consigli tecnici per migliorare la pedalata. Verso la fine della visita è arrivato un biker per il posizionamento sulla sua Scott (bdc) e una mtb 29'' della Niner. Morale? Trattavasi del titolare dello studio fotografico "Sei a Fuoco" il quale mi risconosce come il blogger di "Oltre l'Ostacolo" in quanto frequentatore del blog. Il mondo è piccolo anche "virtualmente" a volte. Alla prossima!
mercoledì 9 marzo 2011
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