Ho appena letto questa:
"Mobilitazione nel pomeriggio per ritrovare un appassionato di mountain bike che si era perso nei boschi della Calvana. L’allarme è scattato poco prima delle 15 quando è stato lo stesso ciclista a telefonare con il cellulare al 112, dicendo di essersi smarrito. Poche le indicazioni date dall’uomo, un 42enne che abita nella zona delle Fontanelle. Immediatamente si è messa in moto la macchina dei soccorsi che ha visto impegnate qualche decina di uomini tra vigili del fuoco, carabinieri, volontari della Vab (sia di Prato sia della sezione Val di Bisenzio) e del Soccorso alpino, polizia provinciale. A un certo punto, visto che non si riusciva a localizzare l’uomo, è stato chiesto l’intervento anche dell’elicottero dei vigili del fuoco, decollato da Arezzo. Ma per fortuna è stato possibile far rientrare alla base il mezzo prima che iniziasse ad operare, visto che verso le 18.30 le squadre di soccorritori sono riusciti a raggiungere il 42enne. Quest’ultimo, affrontando alcuni sentieri ricchi di vegetazione, aveva finito per perdere completamente l’orientamento, senza sapere più come fare per tornare sui suoi passi. Quando è stato trovato era in buone condizioni, nonostante i graffi e le escoriazioni provocate dai rovi in cui si era infilato nel disperato tentativo di ritrovare il sentiero."
(Fonte: Notizie di Prato, 5/9/2010)
Traete sempre un insegnamento da questo tipo di notizie. Ad esempio, io non mi avventuro mai senza carta e gps quando faccio escursioni. Ieri un conoscente mi ha detto di aver preso un brutto colpo alla schiena dopo una caduta in mtb. Alla domanda se aveva il caschetto la risposta è stata negativa. Difatti il tizio, pedala in mtb, da solo, senza caschetto e senza kit di emergenza (camera, etc...). Mah...!
Ricordatevi che..."gli altri siamo noi".
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