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sabato 28 agosto 2010

Uscita mtb del 28/8 ovvero...attenti ai quei 2 (+3) = 5...

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Gran bella uscita quella odierna, densa di colpi di scena oltre che di panorami e tratti stupendi, tratti impossibili e qualche rischio e...ma andiamo per ordine. Già da tempo con Roby avevamo in mente di fare un uscita verso il Carega e nonostante Dimitri ci avesse invitato (grazie!) con l'MTB Golosine a fare "la Strada degli Eroi" in zona Pasubio, noi alle 7 siamo partiti da Verona direzione Giazza. Siamo arrivati a Giazza attorno alle 0750 e la prima cosa che abbiamo notato appena scesi dalla macchina era...la temperatura di 17°, ovvero quasi 10° in meno rispetto alla partenza da Verona, a cui si aggiungeva un lieve ma fastidioso venticello. 


Una volta parcheggiato la macchina notiamo un furgone con 3 mtbikers intenti a preparare la bici. Si sà che la solidarietà tra bikers è notevole e quindi ciacoliamo un pochettino. Anche loro hanno la stessa nostra traccia (presa da mtb-forum). Sono di Jesolo, Venezia (Claudio, Olivio e Dario ovvero "Escursionisti MTB Jesolo" ), hanno tra i 46 e i 50 anni) e sono partiti alle 5.30 per venire a Giazza a provare il percorso e vedere le zone. Io e Roby siamo già pronti e la temperatura non permette di perdere troppo tempo e quindi decidiamo di partire dandoci appuntamento lungo il percorso, tanto sarebbero ripartiti da lì a poco. Prendiamo l'asfaltata in direzione Passo Pertica. Superiamo quindi Rifugio Boschetto (dove ci imbattiamo in 2...lama), Rifugio Revolto e da lì inizia lo sterrato. Superiamo quindi il cancello e continuamo a salire. La gamba è in giornata e detto il ritmo salendo di buona lena. Arriviamo in poco tempo al Rifugio Pertica. Sin dal Rifugio Revolto avevamo notato numerose macchine parcheggiate lungo la strada e quindi la nostra ascesa dal Rifugio Revolto sarà contraddistinta dalla presenza di numerosi escursionisti.
C'è chi si sposta per farti passare e chi invece pare scocciato. Ma qui le mtb possono passare, la strada è più larga di 1 metro mentre sui sentieri in teoria il passaggio delle mtb pare sia vietato (sopratutto in Trentino dove pare siano più fiscali). Da Passo Pertica proseguiamo in direzione Rifugio Scalorbi. Gli escursionisti (veri o presunti) sono tanti ma si riesce a passare. Arriviamo quindi al Rifugio Scalorbi. Già a Passo Pertica avevamo visto in arrivo i bikers di Jesolo, con i quali ci incontriamo al Rifugio Scalorbi. Due ciacole, guardiamo il cielo (perchè nel primo pomeriggio sarebbe prevista pioggia) e ci preoccupiamo un poco di un meganuvolone che si avvicina velocemente verso il Carega. Prendiamo il sentiero n.109 come da traccia e iniziamo a salire verso il Rifugio Fraccaroli. Il sentiero non è semplice ma fattibile ma il problema sono anche le numerose persone lungo di esso. Vi sono tratti esposti che non perdonano un errore e di tanto in tanto il terreno è franato e tocca scendere dalla bici quasi al volo. Comunque proseguiamo fino ad arrivare all'inizio dei cosidetti ghiaioni. Non manca molto (circa 500 mt in linea d'area ma almeno circa 45' di pedalata) ,sono 7 tornanti alla cima. Arriviamo a quota 2050 circa e  mancano 200 mt di dislivello. La gente lungo il percorso è numerosa e il sentiero è stretto ed esposto. Guardiamo la nuvola in rapido avvicinamento e decidiamo di prendere in discesa il sentiero alla ns sx che taglia il Vajo dei Colori e di proseguire, da Rifugio Scalorbi, sulla traccia del percorso. Da Rifugio Scalorbi quindi proseguiamo in direzione Monte Plische. Il sentiero è fattibile, dei tratti esposti di tanto in tanto e dei tratti franati ci impongono la discesa volante dalla bici. Da Monte Plische arriviamo a Passo di Lora sempre pedalando e di tanto in tanto scendendo dalla bici. Nel frattempo il nuvolone ha coperto il Carega, ma oramai è alle nostre spalle. Da Passo Lora a Passo della Zevola è un delirio e il tratto di circa 1500 mt è fatto interamente a piedi perchè impossibile da affrontare in bici tra tratti esposti e fondo contraddistinto da sassi di medie dimensioni lungo un sentiero molto stretto. Arriviamo a Malga Terrazzo con la bici in spalla e scendendo tratti trialistici tali che quelli della Bike Extreme che abbiamo fatto settimana scorsa sembrano piste ciclabili per bambini! Quei pochi escursionisti che abbiamo incontrato tra Passo Lora e Passo della Zevola ci apostrofavano scherzosamente con frasi del tipo "ma voi siete matti". Il tratto più duro è stato quello fatto tra Monte Terrazzo e Malga Terrazzo: 300 mt di dislivello fatti con la bici in spalla o a piedi, che avrebbero buttato giù il più inguaribile degli ottimisti. Ma noi eravamo 5 over 40/45 con km di mtb sulle spalle e positivi nei confronti di tutto e tra una risata, una battuta e a "denti stretti" siamo arrivati a Malga Terrazzo. 
Trattasi di Malga "veramente" sperduta nel bosco. Qui abbiamo riempito le borracce di acqua e abbiamo cominciato la discesa nel bosco. 53 tornanti di pura adrenalina tra curve strette con gradoni, sassi e radici che ci hanno messo a dura prova. I primi tornanti hanno una pendenza elevata (sarà che sono i primi) ma arrivi alla fine dello sterrato sfatto. Alcuni tratti fatti a piedi, molti altri in bici e quando arrivi all'asfaltata vorresti baciarla. Da lì veloce discesa in direzione Giazza e alle macchine. Scambiamo le foto delle ns SD, un pò di ciacole e...comincia a piovere. Già la pioggia. Se avessimo proseguito verso Rifuggio Fraccaroli a quest'ora eravamo sotto la pioggia ad almeno 1h/1h30' dall'arrivo. E' stata quindi giusta la scelta fatta. Alcune note finali e considerazioni. Tra Passo della Lora e Passo Zavola alcuni escursionisti ci chiedono informazioni sul percorso. Ci fermiamo, mi tolgo lo zainetto, prendo la Kompass per fargli vedere dove si trovavano, evincendo la posizione dalle coordinate del mio Garmin e dalla schernata del punto di stazione (ho le Trekmap caricate + le Land Navigator). Ma il "capetto" del gruppo non poteva aspettare e mentre come un mona stavo aprendo la mappa decide di andarsene. Qualcuno, accortosi dell'azione ha cercato di salutare ma io sono salito in bici (alcuni dei ns erano ripartiti intanto) e li ho mollati 
lì apostrofando il mona  e gli altri che girovagano lungo il sentiero senza una cartina ma sopratutto senza sapere esattamente dove fossero. Poi dici che in montagna avvengono gli incidenti e la gente cade dai sentieri. Tra l'altro, si sono diretti verso il Passo Lora e il Plische mentre il nuvolone di pioggia stava investendo la valle.
Altra considerazione. La traccia utilizzata (da noi 2 e dai 3 di Jesolo) era quella scaricata da mtb-forum  relativa al giro in questione. Contrariamente a quanto scritto sulla descrizione del percorso alcuni tratti considerati pedalabili non lo sono affatto (tutti e 5 d'accordo) e nemmeno Fruet sarebbe riuscito a farli! A voi l'ardua sentenza. O sono tutti dei maghi o c'è qualcosa che non quadra. Comunque è stata una bella giornata di mtb in posti meravigliosi e con dei compagni di avventura veramente simpatici. Un salutone quindi oltre a Roby, a Claudio, Olivio e Dario e alla loro Jesolo. Alla prossima! PS: Lunedì metterò sul blog e sul mio canale Youtube il video dell'uscita: da vedere!

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