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domenica 28 marzo 2010

GF 3 Valli (28/3/2010, Tregnago, VR): volare...oh...oh...

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Il titolo del blog è abbastanza chiaro, o no? Un momento, se avete pensato ad una superperformance dello scrivente siete fuori strada! Il volare alla Modugno del titolo si riferisce al mio "megavolo"  di oggi che di fatto mi ha tagliato fuori dalla corsa alla medaglia ...di cartone, anzi di cartavelina. Ricapitoliamo. Partenza alle 0930 e con me la banda del mio GS che Presidente in testa  (Andrea) era pronto all'attacco anche se l'intenzione generale era arrivare in maniera dignitosa. Io, forte della conoscenza del tracciato, fatto 2 volte quest'anno, dispensavo indicazioni sul percorso. Parto e lascio che i missili si sfoghino, tanto la mia tattica di gara era fare la 1^ salita in agilità e recuperare posizioni nella 1^ discesa. Tutto fila come previsto e recupero e supero molti aspiranti kamikaze che sull'asfaltata avevano fatto il Pantani della situazione. Tutto bene quindi. Davanti a me vedo Andrea (il Presidente), pochi metri avanti intravedo Dimitri (MTB Golosine) con il quale avevo ciacolato alla partenza. Arrivo veloce alla fine della discesa nel vajo ed ecco il primo imprevisto (ma neanche tanto, l'avevo previsto e su mtb-forum.it avevo scritto del possibile trenino sulla 2^ salita) ovvero...tutti fermi e su a passo d'uomo.

E' bastato che qualcuno mettesse il piede a terra sulla prima rampa della 2^ salita che centinaia di bikers fossero costretti a scendere dalla bici. Tutta la 2^ salita - nel tratto nel bosco - viene fatta quindi a piedi da centinaia e centinaia di bikers. Quando la strada riprende ad allargarsi ecco che si rimonta in bici. Si sale senza strappi importanti fino allo scollinamento e poi ,dopo una serie di falsopiani, ecco le discese tecniche. I tratti sono umidi e le pietre, quelle larghe, fanno perdere aderenza di tanto in tanto al posteriore. Scendo bene e supero un gran numero di bikers. Molti mettono il piede a terra e altri frenano all'impazzata. Poco prima di una curva a sx vedo che sotto vi sono circa 50mt liberi da bikers e dò un accellerata. Faccio la curva, un biker è sulla dx, in difficoltà sulle rocce umide. Passo dal lato sporco, non è la mia traiettoria ideale, ce la faccio e vado avanti, davanti a me non c'è nessuno ma all'improvviso perdo il posteriore e faccio come Lorenzo in MotoGP e...decollo in avanti.
Avete in mente le cadute in avanti nel judo (ricordi di gioventù)? Beh, volo letteralmente, fortunatamente le scarpette (nuove) si staccano e non rimango agganciato alla bici. Col braccio sx proteso in avanti rotolo sulle rocce in discesa. Sento un dolore fitto e improvviso al polso sx. Mi rialzo, ho paura a guardare il polso. Mi fà male ma capisco che si tratta probabilmente solo di una leggera distorsione. Qualche graffio e una botta sull'intero gluteo. Riprendo la bici, non sono passati in molti. Ma la bici non è a posto, il deragliatore è leggermente piegato e il freno posteriore non funziona. La ruota posteriore non gira perfettamente. Perdo 20' almeno a sistemare più o meno il tutto. Riparto indeciso e mi dico, vediamo come mi sento e come và la bici. In quei 20' mi hanno superato in tanti. La bici và, non ho più freno posteriore, il cambio non è più preciso ma il problema principale è il polso sx: ogni buca è una fitta ma riesco ad andare, probabilmente l'adrenalina stà fungendo da anestetico. Riprendo fiducia, la gamba gira bene, ricomincio a superare bikers sia in salita che in discesa (soffrendo) ma oramai è troppo tardi per riprendere il gruppo con il quale stavo andando prima di cadere. Arrivato al bivio tra il corto e il lungo decido di continuare anche se per un attimo mi ero immaginato sotto le cure di qualche infermiera all'arrivo. Poi l'immagine di un infermiere all'Abatantuomo mi fà capire che non è detto vi siano infermiere  all'arrivo. "No pain no gain" mi dico. A questo punto la devo finire e la prendo come un allenamento. La gamba gira bene ma ogni buca è una fitta al polso, oramai ci sono abituato. Sull'ultima salita salgo su bene, avevo pianificato proprio lì l'accelerazione, supero quelli cotti, ho benza in corpo ma oramai è tardi. L'ultima discesa, il piano, l'arrivo. Puntavo alle 2h45' e invece non sò nemmeno quanto ho fatto. Ma sono arrivato e l'ho finita. vado al ristoro, bevo e mangio qualcosa, consegno il chip, saluto Vittorio del Team Todesco e alcuni del mio GS (Nicola, Stefano e Andrea). Mi stò raffredando e l'adrenalina oramai è scesa . Guardo il mio polso, non è gonfio e muovo le dita e lo ruoto anche se con difficoltà. Mi accorgo che la caviglia sx mi fa male ad appoggiare il piede da quando sono sceso dalla bici. Non sono a  Tregnago ma a Waterloo e io non sono...Napoleone. Salto docce e pasta party e vado a casa. Dopo la doccia un pò di artrosilene e un bendaggio al polso e un po' di artrosilene anche alla caviglia. Guardo il "bicchiere" della giornata e lo vedo mezzo pieno: non mi sono fratturato il polso...tutto il resto (tempo e classifica) è noia. Grazie a tutti per gli sms e le email circa le mie condizioni. Alla prossima butei.

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